REDAZIONE SONDRIO

"K2, vetta degli italiani ma anche della Valfurva"

La festa in paese dedicata all’alpinista Secchi. Il sindaco: rinverditi i fasti dei nostri scalatori.

La festa in paese dedicata all’alpinista Secchi. Il sindaco: rinverditi i fasti dei nostri scalatori.

La festa in paese dedicata all’alpinista Secchi. Il sindaco: rinverditi i fasti dei nostri scalatori.

Il K2 è la montagna degli italiani ma è anche… la montagna della Valfurva. Lo dice sorridendo, con orgoglio, il sindaco di Valfurva Luca Bellotti che domenica ha voluto omaggiare, con una cerimonia sobria ma significativa in piazza del Comune, l’alpinista Federico Secchi che lo scorso 29 luglio, settanta anni dopo la salita del K2 da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli nella spedizione firmata da Ardito Desio e con l’aiuto determinante di Water Bonatti, è arrivato in vetta subito dopo Tommaso Lamantia. Un exploit, quello di Secchi, guida alpina e soccorritore della stazione di Valfurva della VII Delegazione Valtellina Valchiavenna del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico), effettuato senza usare ossigeno supplementare.

"È stata una bella cerimonia, sobria e tranquilla, come piace alla gente di montagna – dice Bellotti – per ricordare l’impresa di Federico che, in occasione del 70° della prima ascesa sulla seconda montagna più alta del mondo, è salito sul K2 rinverdendo i fasti degli scalatori della Valfurva capaci di salire quella iconica montagna. Federico ha dimostrato che volontà, passione e dedizione possono portare a ottenere dei grandi risultati. Per noi è un orgoglio, noi 2500 anime della Valfurva che siamo saliti sul K2 con Achille Compagnoni, Marco Confortola, Michele Compagnoni e adesso con Federico Secchi. Beh, la montagna degli italiani la sentiamo anche un po’… la montagna della gente della Valfurva".

Federico Secchi era in cordata con Marco Majori (classe 1984) di Bormio, guida alpina e alpinista della Sezione militare alta montagna del Centro addestramento alpino dell’esercito italiano. Il progetto originale prevedeva anche la discesa con gli sci dalla seconda montagna più alta del mondo. A duecento metri dalla cima, però, Majori ha deciso di rinunciare. Secchi ha proseguito da solo ed è riuscito ad arrivare in vetta. Il rientro è stato complicato, con Majori caduto in un crepaccio e poi sceso grazie anche all’aiuto di tutti quelli che erano rimasti nei campi alti. "Marco è stato seguito passo dopo passo da Federico, Ben, Seb, Silvia, Anna, Federica, Blatch, Liv, Seb, Matteo, Tommaso e molti altri, sino al campo base dove finalmente può considerarsi davvero fuori pericolo. Una cosa grandiosa, questo è il vero risultato, solo questo vale ampiamente la spedizione. Grazie umanità" ha scritto Secchi.