L’amministrazione comunale respinge la mozione del gruppo di minoranza che chiedeva la costituzione di una commissione speciale per discutere della problematica inerente l’area di San Francesco. Una ventina di giorni fa il gruppo di minoranza SiAmo Sondalo, composto da Luigi Grassi, Simone Angeloni, Paolo Baldaccini e Elisabetta Busi, aveva chiesto alla maggioranza di "mostrare la bozza dell’atto di donazione" relativo al Chiesone, la struttura posta al centro del paese che ha bisogno di un’urgente riqualificazione, col quale la Diocesi intende cedere la struttura al Comune. La minoranza contesta, in poche parole, l’operazione perché "vi è il rischio di un impegno troppo rilevante a carico dei futuri bilanci comunali con la conseguente impossibilità a realizzare altre opere". E non convince nemmeno il paventato spostamento della caserma dei carabinieri nei locali del Chiesone. "Non è, al momento, una delle principali necessità del nostro paese".
"La nostra mozione del gruppo SiAmo Sondalo, quella che chiedeva la costituzione di una commissione speciale per la riqualificazione dell’area di San Francesco, è stata respinta senza appello. Il vicesindaco Cossi ha ribadito che esiste un’unica soluzione al problema: la donazione al Comune dell’ex casa parrocchiale, da destinare a caserma dei carabinieri, e la donazione del sagrato, oggi sovrastato da fatiscenti e pericolanti strutture metalliche, che sarà recuperato a totale cura e spese del Comune. Abbiamo espresso tutta la nostra delusione per questa ennesima chiusura del gruppo “Obiettivi in Comune“, che non intende ascoltare la voce che proviene da una parte molto consistente di popolazione. SiAmo Sondalo ribadisce la propria contrarietà a una soluzione che carica per intero sulla collettività l’onere degli errori compiuti dalla Diocesi. Altrettanto sbagliato e pericoloso è lo spostamento della caserma, peraltro già esistente e non sottodimensionata, a confine con l’asilo nido con spese che non sono ancora, minimamente, quantificate. La minoranza auspica infine che l’altra parte nella trattativa si mostri più attenta al dissenso che attraversa la comunità civile e cooperi a evitare funeste spaccature nel paese".