FULVIO D’ERI LA PIASTRINA MILITARE
Cronaca

La piastrina del soldato Bruga a casa

Era partito per la campagna di Russia e non aveva più fatto ritorno. Commossi nipoti e parenti

di Fulvio D’Eri

La piastrina militare di Pierino Bruga, disperso in Russia, è tornata a casa. Piangere un parente morto in guerra è sempre straziante, piangerlo senza averne le spoglie lo ancora di più. E sono circa 84.000 gli italiani morti nell’allora Unione Sovietica tra il 1941 e il 1943 nella scellerata campagna russa voluta da Mussolini per "compiacere" l’alleato tedesco. Una grandissima tragedia. Tra gli italiani morti in Russia nella seconda guerra mondiale c’è anche Pierino Bruga, classe 1907, di Chiuro, disperso in combattimento nell’area di Zopkowo, il 17 dicembre 1942.

Nei giorni scorsi, nei quali si è celebrata la commemorazione dei defunti, nel palazzo comunale di Chiuro, alla presenza del sindaco Tiziano Maffezzini e di una rappresentanza del gruppo Ana di Chiuro, è stata consegnata ai nipoti di Pierino Bruga, soldato appartenente al 38° Battaglione Cc. Nn. Mvsn (Milizia volontaria per la sicurezza nazionale), la medaglietta militare indossata dal loro zio fino all’ultimo secondo della sua vita. A riportarla "a casa" Dimitri Ozino, il volontario italorusso andato materialmente a recuperare la piastrina in Russia, che ha estratto dalla sua custodia il prezioso oggetto per porgerlo nelle mani dei presenti. Ozino, italorusso residente a Biella, grazie alla sua passione per la storia militare non è nuovo a "ricongiungimenti" di questo tipo in tutta Italia. Dimitri vola spesso in Russia, riesce a recuperare le piastrine militari (raccolte nei campi dagli abitanti locali e depositati in appositi luoghi) e poi cerca i famigliari, anche attraverso i social, per riportare loro un ricordo, l’ultimo, del loro caro. Forte il coinvolgimento emotivo dei presenti nello sfiorare quella piccola lastra metallica, testimone silenziosa di momenti terribili, di sofferenza, e dell’estremo sacrificio di un uomo.

"Vedere e poter toccare la piastrina appartenuta a Pierino Bruga, un nostro compaesano soldato e disperso in Russia nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato veramente emozionante – dice il sindaco di Chiuro, Tiziano Maffezzini -, per me e soprattutto per i suoi parenti, i nipoti. Un momento ad alta intensità emotiva che ci tocca da vicino e ci porta alla mente i sacrifici dei nostri soldati nei momenti tragici della guerra". Le sue spoglie non arriveranno in Italia ma ora i parenti, nello specifico i nipoti che sicuramente hanno sentito parlare dello zio Pierino dai genitori e leggendo la sua corrispondenza militare, hanno tra le mani la sua targhetta militare, un ricordo speciale. "La targhetta è avvolta dal calore dei suoi cari e può finalmente riposare in pace, ma il pensiero non può non correre al ricordo di quanti, come Pierino, non hanno più fatto ritorno e di loro non si è più saputo nulla. Grazie di cuore a Dimitri e a Renza Martini, per l’opera umana, generosa e nobile, che compiono alla ricerca di notizie dei soldati italiani dispersi nella tragica campagna di Russia, restituendo oggetti dal significato profondo". Un bellissimo gesto che ha permesso ai nipoti di Pierino Bruga di avere tra le mani il ricordo di un parente del quale hanno sentito spesso parlare tanti anni fa. E siamo sicuri che alcuni di loro avrebbero voluto che questo ritrovamento fosse avvenuto qualche anno fa per permettere ai propri genitori di avere un’ultima notizia di quel fratello andato in Russia a combattere e morto in guerra del quale non avevano più saputo niente.