REDAZIONE SONDRIO

La raccolta delle olive in Valtellina. Con il nuovo anno arriva il frantoio

Sondrio, stop alle trasferte fuori provincia. I produttori di oro verde consegneranno in via Valeriana

La raccolta delle olive in Valtellina. Con il nuovo anno arriva il frantoio

Il tecnico del Centro studi di via Valeriana a Sondrio Ivano Foianini: «Abbiamo un grande prodotto ricco di profumi Certamente le nostre rese sono basse»

Valtellina terra di mele e di uva, ma anche di olive, olive la cui raccolta è in corso e soprattutto sarà l’ultima a vedere i produttori costretti a spostarsi verso il Lario, sul lago d’Iseo, nella Bergamasca quando non addirittura sulle rive del Garda per la molitura. Dal prossimo anno, infatti, anche la provincia avrà il proprio frantoio di Valle. Il progetto è già stato finanziato ed avrà sede presso la Fondazione Fojanini di Sondrio. "Questo dovrebbe favorire e magari anche sviluppare ulteriormente il comparto, perché nella filiera olive-olio il punto critico è proprio quando i nostri olivicoltori devono recarsi al frantoio" conferma Ivano Foianini, tecnico della Fojanini e a propria volta appassionato olivicultore che non esagera certo parlando di comparto.

Da 30 anni a questa parte le macchie verde-grigio che si scorgono sul versante retico, dalla costiera dei Cech sino a Tresivio sono diventate parecchie: la Fondazione Fojanini ha censito 15mila piante per un recupero di territorio pari a un centinaio di ettari, ma si stima che i numeri siano ben superiori. "Negli anni Novanta non ci credeva nessuno – ricorda Ivano Foianini – sono partiti dei pionieri, la Fojanini li ha seguiti nella loro pazzia, a distanza di 30 anni il comparto è cresciuto, l’olivo è diffuso e l’olio made in Valtellina è una realtà. Certo, le bottiglie che finiscono etichettate nei negozi sono semisconosciute, il grosso della produzione viene consumato in famiglia o regalato, ma si tratta in ogni caso di un olio di qualità". Su questo Foianini è categorico: "Bisogna sfatare il fatto che siccome la Valtellina non possiede una tradizione in fatti di olio ed è posizionata molto a nord, da noi si producano degli olietti o degli oli scadenti. In Valtellina nascono invece grandi oli che non hanno nulla in meno rispetto a quelli del resto d’Italia. L’unica differenza, semmai, sta nelle rese, un po’ più basse e nella fatica, di molto superiore rispetto ad altri areali olivicoli perché noi siamo su terrazzamenti". Così sarà anche quest’anno, nonostante alcune criticità. "I quantitativi sono buoni, le olive sono molto sane, il caldo ha scongiurato il problema della mosca. Nota dolente, sono le rese al frantoio: è mancato il sole di settembre e poiché è piovuto molto, le olive si sono riempite d’acqua, quindi sono grandi, ma il contenuto d’olio è scarso. Ciononostante c’è lo stesso un risvolto positivo perché non essendo troppo mature le olive, l’olio si presenta molto verde, con dei profumi erbacei, freschi, dunque molto piacevole". Sara Baldini