
"La salute non è una merce. Salviamo la sanità pubblica". E’ questo l’accorato appello di Alleanza Europa Verde-Sinistra Italiana che esprime preoccupazione rispetto alla situazione dell’ospedale Morelli di Sondalo, progressivamente privato di reparti e in situazione di "crescente precarietà denunciata sia dai cittadini, che dagli operatori sanitari della struttura stessa. Piena solidarietà va ad entrambe le categorie, vittime dello stesso male: lo smantellamento della sanità pubblica. Dopo 25 anni di tagli lineari alla sanità e di trasformazione delle strutture sanitarie in aziende finalizzate al profitto, questi sono i risultati: mancano i medici di medicina generale, il personale medico specialistico e paramedico è drammaticamente sottodimensionato in tutte le strutture pubbliche, negli ospedali si chiudono reparti considerati non remunerativi, le liste d’attesa per le visite specialistiche si allungano fino a un anno, la medicina territoriale è del tutto insufficiente alle reali esigenze di una popolazione sempre più anziana. Per contro, si espandono e prosperano ambulatori e strutture specialistiche private". La compagine politica punta il dito. "Di questo sfacelo Regione Lombardia è la caposcuola: il centrodestra destina oltre il 40% dei fondi pubblici alle strutture private. Nonostante i 42mila lombardi morti di Covid (24% del totale nazionale), che hanno messo in evidenza tutta l’insufficienza del sistema sanitario regionale, la giunta Fontana-Moratti con la recente riforma approvata continua a smantellare servizi sanitari essenziali in favore delle aziende private e tende ad accentuare ulteriormente differenze di accesso ai servizi, che diventano discriminanti per chi non dispone di forme di sanità integrativa", dichiara Anna Toffoletti candidata al Senato per Europa Verde–Sinistra Italiana. E coi colleghi aggiunge: "La situazione dell’Ospedale Morelli si può comprendere solo se inserita in questo contesto e bene fanno gli operatori sanitari dell’ex sanatorio a denunciare la loro situazione di difficoltà (ferie non godute, straordinari non retribuiti) e altrettanto bene fanno i cittadini valtellinesi a protestare per la condizione di incertezza in cui sono lasciati i reparti del loro ospedale". F.D’E.