
La mafia teme la scuola perché gli studenti “ci mettono la faccia”, anzi “la firma”
21 marzo. Primo giorno di primavera: giorno di rinascita e di speranza. Proprio questa data è stata scelta per celebrare la giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia; una celebrazione nata dal dolore di una madre che ha perso suo figlio nella strage di Capaci del 1992 e che dopo l’accaduto non ha sentito nessuno pronunciarne il nome.
Da quel momento ogni anno l’associazione “Libera contro le mafie” organizza un corteo in una diversa città che si conclude con la lettura ad alta voce dei nomi di tutte le vittime cadute per mano della criminalità organizzata. Nella provincia di Sondrio, il CPL (Centro di Promozione della Legalità) coinvolge da anni una rete di istituti comprensivi e di scuole secondarie di secondo grado proponendo la partecipazione alle manifestazioni e coordinando le singole iniziative. Anche la scuola secondaria di primo grado di Ardenno ha dato il suo contributo nel 2018 e 2019 con una delegazione di studenti della scuola secondaria di primo grado di Ardenno che, accompagnati dalle professoresse Maffezzini e Barri, si sono uniti ai cortei di Mantova e Padova. Poi, a causa della sospensione delle cerimonie durante la pandemia, i docenti hanno pensato di ritrarre su un lenzuolo bianco il volto della vittima assegnata alla scuola dall’associazione “Libera” e di esporlo all’esterno. Il primo “ritratto di legalità”, realizzato dal prof. di Arte Mario Iezzi, è stato quello di Peppino Impastato. Le parti scure erano ottenute dalla scrittura dei nomi di tutte le vittime di mafia per mano degli alunni della scuola. Addirittura nel 2023 è stata organizzata una cerimonia pubblica, a cui hanno partecipato anche le autorità, che prevedeva un sit-in con tutte le classi davanti alla Biblioteca comunale e la lettura a turno da parte dei ragazzi dei 1031 nomi delle vittime. Quest’anno la scuola ha voluto celebrare il 21 marzo inserendo il tema della legalità nel progetto di continuità in cui gli alunni di prima media interagiscono con quelli di quinta delle scuole primarie di Ardenno, Villapinta, Sirta e Val Masino dello stesso Istituto.
I ragazzi hanno collaborato realizzando il ritratto di Annunziata Pesce su dei foulard e successivamente ogni classe ha mostrato alle altre i propri lavori: canzoni, presentazioni e cartelloni sulla lotta alla mafia. Inoltre sono stati appesi fuori dalla scuola secondaria tre lenzuoli con dipinti i volti delle vittime Annunziata Pesce, Lea Garofalo e Rosalia Pipitone per ricordare il loro coraggio e il loro sacrificio come invito a combattere ogni giorno per la giustizia e per la libertà. Quanto sia importante che la scuola educhi i giovani alla legalità e ad agire correttamente nella vita è ben riassunto nella frase del magistrato Antonino Caponnetto: “La mafia teme più la scuola della giustizia. L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa.”