
La tragedia del 2015 in Val Masino: "Quell’elicottero era in avaria"
Poco più di una settimana fa, Naomi Maiolani, 28enne di Faenza, pilota per Elitellina, ha perso la vita nello schianto dell’elicottero nei boschi tra Massa Carrara e La Spezia. Una tragedia che non può non richiamare alla memoria quella del 2015 in Val Masino, soprattutto viste le numerose analogie tra i due incidenti: stesso tipo di elicottero (AS350B3), sempre appartenente ad Elitellina, simili dinamiche di schianto, giovani vite spezzate in pochi istanti.
"Agostino Folini, riconosciuto pilota di grande esperienza e prudenza, è morto il 31 luglio 2015 nell’incidente di Elitellina – afferma l’avvocato William Limuti che assiste la famglia di Folini -. Si trovava, con i 2 colleghi deceduti con lui (Marco Gianatti e Stefano Olcelli), sull’elicottero AS350B3. Ha lasciato una moglie e due figli, di cui un bimbo che all’epoca aveva 5 anni; anche i colleghi hanno lasciato figli piccoli. Il 1° grado del processo, che vedeva coinvolti il personale e la dirigenza di Elitellina, si concluse a gennaio 2020, con l’assoluzione dei 6 imputati: Guido Fratta, Franco Moro, Enrico Carraro, Valerio Protasoni, Lorenzo De Stefani e Stefano Ramponi". Una sentenza non condivisa dai familiari del pilota, unici costituitisi parte civile, che hanno ricorso in Appello: l’udienza a Milano è il 16 novembre. "Abbiamo sempre lottato perché si facesse piena chiarezza sull’accaduto, opponendoci all’archiviazione che era stata formulata dal pm Antonelli e ottenendo dal gip Camnasio l’ordine di imputazione coatta per tutti e il rinvio a giudizio". La parte civile, nel processo, criticò la gestione delle indagini da parte del consulente tecnico e rilevato, a suo dire, numerose carenze, omissioni e difformità procedurali. Come, ad esempio, i ritardi nell’analisi della scatola nera. "Riteniamo, anche in base all’approfondita perizia di parte redatta dal comandante Alessandro Rostirolla, che l’elicottero AS350B3 sul quale sono morti Agostino, Marco e Stefano non fosse aeronavigabile, come dimostrato dalla documentazione tecnico-amministrativa – conclude Limuti -. Il pensiero va oggi a Naomi, giovane e brava pilota che, come Agostino, Marco e Stefano, ha perso la vita mentre svolgeva, con dedizione e competenza, il lavoro che amava".