
"Una persona dal cuore d’oro, sempre disponibile per gli altri e presente come padre e marito. Seguiva i ragazzini del calcio, amava lo sport e si faceva in quattro per le associazioni della Valmalenco. Troppo grande il vuoto che lascia". Queste le parole commosse di Andrea Parolini, assessore in Comune a Chiesa in Valmalenco, nel ricordare il cognato Claudio Rota (foto), 44 anni, mancato a causa di un male incurabile contro il quale aveva sempre combattuto con tanta forza e dignità.
"Claudio non si è mai arreso alla malattia – continua Parolini, che è sempre stato vicino alla famiglia -. Basta pensare che prima dell’estate stava ancora pianificando le iniziative natalizie che avemmo dovuto mettere in campo il prossimo mese di dicembre, come Comune di Chiesa". Quella di Rota è una storia tra famiglia, sport, associazioni e impegno politico. In qualità di consigliere, aveva concretizzato molte iniziative a favore di tutto il territorio malenco facendo installare i defibrillatori esterni, promuovendo la raccolta fondi per l’acquisto dell’ambulanza per la Croce rossa locale, inaugurata proprio settimana scorsa in memoria del suo amico Schic, Franco Ferrari, anche lui prematuramente mancato. Rota lascia la moglie Kathia e i due figli Tommaso, 10 anni, e Gabriele 6 anni, che gli sono stati vicini con tanto amore. M.G.