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Morte nel torrente per salvare il cane, salme restituite alle famiglie: “Non serve l’autopsia”

Per la Procura di Sondrio la dinamica degli eventi è chiara: sono stati sufficienti la ricognizione cadaverica e il rapporto consegnato dagli esperti del Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Ora le famiglie possono predisporre i funerali per Veronica Malini e Rosa Corallo

Morte nel torrente per salvare il cane, salme restituite alle famiglie: “Non serve l’autopsia”

Lanzada (Sondrio) 26 agosto 2022 - La Procura di Sondrio ha deciso oggi di restituire alle rispettive famiglie le salme delle due amiche della provincia di Lecco, morte mercoledì nel torrente impetuoso della Valmalenco, nel disperato tentativo di salvare la cagnolina Brunilde di una delle due.

Il magistrato che ha aperto di prassi il fascicolo d'indagine, Stefano Latorre, ha infatti ritenuto non necessario procedere con le autopsie, una volta letto anche l'ultimo rapporto sulla disgrazia consegnato dagli esperti militari del Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio.

La dinamica del drammatico incidente è chiara ed è bastata la semplice ricognizione cadaverica.

Ora a Cernusco Lombardone (Lecco), dove abitava Veronica Malini, 54 anni, e a Pescate (Lecco), paese di residenza dell'altra vittima, Rosa Corallo, 60 anni, potranno essere organizzate le cerimonie funebri per dire addio alle due inseparabili amiche. 

Cosa è successo

Le amiche inseparabili, amanti delle camminate e degli animali, sono rimaste unite anche per l’ultimo drammatico viaggio, inghiottite dal torrente nato ai piedi del ghiacciaio Fellaria in Valmalenco, territorio comunale di Lanzada, a oltre 2.550 metri d’altitudine. E insieme hanno tentato di salvare l’adorata Brunilde, una cagnolina di razza Breton. Veronica, la padrona del cane ha seguito Brunilde che era scesa nel torrente per bere: l’ha vista in difficoltà, ha provato a raggiungerla, ma è scivolata per il peso dello zaino. Rosa ha provato ad aiutarla, si è calata in acqua, ma è stata inghiottita a sua volta.