
di Fulvio D’Eri
La mancanza di lavoratori sta mettendo in ginocchio il settore agricolo in tutta Italia. Non fa eccezione la provincia di Sondrio che, come altre zone della Lombardia, ha visto tra l’altro in questi ultimi anni aumentare il numero dei residenti che si recano nella vicina Svizzera a lavorare. Come biasimarli. D’altronde gli stipendi e i compensi oltreconfine sono 34 volte superiori a quelli italiani.
La Coldiretti Sondrio lancia il grido d’allarme e chiede il pronto intervento del Governo. "La carenza dei lavoratori in agricoltura sta diventando un fenomeno insostenibile per diversi comparti sul territorio di Valtellina e Valchiavenna – dice Giovanni Luigi Cremonesi, direttore della Coldiretti Sondrio -. Per arginare almeno in parte il problema è urgente il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, già ammessi all’ingresso con il decreto flussi pubblicato a gennaio di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole. Va altresì rimarcato che, ad oggi, le domande per il nostro territorio sono già pari al doppio dei flussi pianificati a livello comprensoriale. C’è difficoltà nel trovare personale, complice la vicinanza con la Svizzera la cui concorrenza acuisce un problema in realtà diffuso anche a molte altre zone del Paese". "Su tutto, una riflessione: non è possibile che per colpa della burocrazia – precisa il presidente Silvia Marchesini - le imprese vedano il rischio di compromettere la propria operatività dopo aver affrontato peraltro un pesante aumento dei costi di produzione determinato dalla guerra in Ucraina". La forza lavoro degli stranieri, in agricoltura, rappresenta il 29% del totale in quanto a ore necessarie al settore. "Con strumenti concordati con i sindacati, occorre consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi – conclude Cremonesi – che ricorda la richiesta di Coldiretti per "un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività".