Lecco, 20 luglio 2023 – Bubacarr aveva 18 anni. Era del Gambia. Era sopravvissuto alla traversata a piedi della foresta tropicale africana e del deserto del Sahara e a quella quella del Mediterraneo, stipato su una carretta del mare, ma non è scampato alla corrente del lago di Como.
Bubacarr Darboe ieri pomeriggio è morto annegato nel tratto di Lario alla foce del Gerenzone, vicino alla statua di San Nicolò, patrono di Lecco protettore dei naviganti. “Era arrivato in città solo la sera prima", spiegano dalla prefettura, dopo essere stato trasferito dal Cpsa di primo soccorso di Lampedusa dove era approdato venerdì scorso. Era temporaneamente ospite degli operatori della Caritas alla nuova Casa della Carità, in attesa di un posto in un centro di accoglienza della zona. Proprio in questi giorni alla Casa della Carità è in corso la mostra "Sconfinati", attraverso cui sperimentare ciò che Bubacarr e tanti altri profughi che scappano da miseria e guerra come lui hanno affrontato sulla propria pelle.
Bubacarr ieri pomeriggio si è tuffato nel lago per un bagno. Con lui c’erano altri richiedenti protezione internazionale: gli altri ragazzi dopo qualche bracciata sono tornati a riva, Bubacarr no, in una frazione di secondi è stato inghiottito dai flutti ed è scomparso.
È subito scattato l’allarme. I primi a scendere in acqua con il loro gommone sono stati i vigili del fuoco della squadra nautica di Lecco, che solo martedì in quel punto hanno salvato un 15enne che stava affogando per recuperare un pallone finito al largo. A loro si sono poi aggiunti i Draghi lombardi decollati in elicottero da Malpensa e i sommozzatori di Milano. Dopo 60 interminabili minuti Bubacarr è stato finalmente trovato e recuperato, morto. Il suo corpo fluttuava a 15 metri di profondità, non molto lontano dalla riva che lì scende subito a picco.