REDAZIONE SONDRIO

Lotta alla violenza sulle donne. La lezione è al Teatro Sociale. In platea quattrocento studenti

Sondrio, i rappresentanti delle forze dell’ordine in sala hanno offerto importanti spunti di riflessione. Tante le domande agli esperti. Toccanti i due momenti di teatro portati in scena dalla compagnia Cetec .

Sondrio, i rappresentanti delle forze dell’ordine in sala hanno offerto importanti spunti di riflessione. Tante le domande agli esperti. Toccanti i due momenti di teatro portati in scena dalla compagnia Cetec .

Sondrio, i rappresentanti delle forze dell’ordine in sala hanno offerto importanti spunti di riflessione. Tante le domande agli esperti. Toccanti i due momenti di teatro portati in scena dalla compagnia Cetec .

"Ma se il mio ragazzo vuole che stia soltanto con lui, è violenza?". "Ha detto che se lo lascio, si ucciderà. Mi sento ricattata, ma non oso mettere fine a questa storia". "Ho paura che ora che sto con un altro, il mio ragazzo per vendicarsi diffonda in chat tra gli amici nostri video intimi". Sono state numerose le domande giunte in forma anonima agli esperti che hanno chiuso, ieri, la mattinata rivolta ai ragazzi dell’ultimo anno delle superiori organizzata al Teatro Sociale di Sondrio dal Cpo (Comitato delle pari opportunità) dell’Ordine degli Avvocati di Sondrio in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio.

"Violenza sulle donne. A teatro per capirla e combatterla" il titolo dell’iniziativa seguita dai circa 400 studenti di tutta la provincia che hanno gremito il Sociale. In platea numerose autorità e rappresentanti delle Forze dell’Ordine che nei saluti iniziali hanno offerto altrettanti spunti di riflessione sul variegato fenomeno della violenza di genere e sulle possibilità di prevenirla e arginarla e quando ciò non è possibile di intervenire a tutela e supporto delle vittime. Molto toccanti i due momenti di teatro portati in scena dalla compagnia Cetec (associazione culturale Centro europeo teatro e carcere). Il primo è stato “Il Filo spezzato delle scarpette rosse“ con Gilberta Crispino, Donatella Massimilla e Gianpietro Marazza alla fisarmonica, racconto che prende vita da un mucchio di scarpe rosse che, simbolicamente e scenicamente, ricordano la storia della performance Zapatos Rojos dell’artista messicana Elina Chauvet, ma anche il “Filo rosso“ che quest’anno la compagnia teatrale sta intrecciando ai versi poetici di Alda Merini, per rendere omaggio alla forza delle donne Re-Esistenti che insieme si uniscono per prevenire, narrare, affiancare le denunce, testimoniare, non dimenticare. Dopo un breve, dolce intermezzo a cura dei ragazzi di SpaH e degli Alpini, un altro pugno nello stomaco, un’altra altissima dimostrazione di come, appunto, a teatro si possa capire appieno quanto profonda e lacerante sia la piaga della violenza : il monologo "Lo stupro" di Gilberta Crispino.

Paolo Verri