Bormio, 4 ottobre 2024 – Lucio Da Zanche vittima all’Elba di un episodio allarmante. La vettura del campionissimo bormino dei rally storici, infatti, è stata infatti sabotata pesantemente nel parco chiuso della gara dell’Isola d’Elba nella notte tra il primo e il secondo giorno di gara.
L’incursione
I fatti: secondo al traguardo dopo il primo giorno, con ancora intatte e concrete le possibilità di una vittoria finale, Lucio Da Zanche come da regolamento, al termine della prima giornata (ore 23), lascia la vettura nel parco chiuso (zona che come suggerisce il nome è off limits per tutti, tutta la notte) di Lacona. Chiude la sera e riapre al mattino. Tutto normale? Fin qui sì, certamente.
Da Zanche e gli altri rallisti raggiungono il parco chiuso di buona lena, preparano la macchina e sono pronti per partire per la seconda giornata.
Il racconto
“Ho avviato la mia Porsche – racconta –, ho sentito un rumoraccio e poi ho visto dell’olio inondare pian piano la pedaliera… I freni? No, è olio del motore, lo spengo. Ma che olio è? Non mi capacito. Gara finita…”.
Un guasto? “No, è arrivata subito la doccia fredda. Qualcuno si è introdotto nel parco chiuso e con un trapano (la punta l’ha anche dimenticata sulla macchina, ndr) ha bucato il tubo di Teflon che fa da raccordo tra il radiatore dell’olio anteriore e il motore”.
L’indagine
Un gesto vile, sul quale è stata aperta un’indagine. “Sono dispiaciuto, deluso all’ennesima potenza, perché è un episodio che ‘non esiste’, non è contemplabile nemmeno lontanamente in un ambiente sportivo. È stato fatto in maniera chirurgica, da uno del settore che sa dove mettere le mani, e scientifica: voleva che non continuassi il rally dell’Elba, che adoro. E se l’olio si fosse riversato pian piano e io fossi stato in Prova Speciale? Cosa sarebbe potuto accadere? Non voglio pensarci. Sono amareggiato, non mi capacito”.