MICHELE PUSTERLA
Cronaca

"Mai dato l’ok a una moschea"

Morbegno, c’è il contratto d’affitto e l’importo per il “Centro islamico” ma il sindaco fa chiarezza

di Michele Pusterla

Il “caso-moschea“ (struttura che, in realtà, non esiste in città) continua a tenere banco nei dibattiti pubblici e non solo a Morbegno.

"C’è stato un incontro, alcuni mesi fa, fra me e alcuni rappresentanti della comunità islamica - ammette il sindaco Alberto Gavazzi - e ho rappresentato loro, con chiarezza, ciò che sarebbe stato possibile realizzare all’interno del fabbricato ex Baraglia, alla luce del vigente Pgt. E l’ho fatto prima che firmassero contratti di affitto. Mi hanno riferito che avrebbero voluto fare un Centro di preghiera, ma gli è stato detto che ciò non era possibile. A quel punto mi hanno parlato della volontà, da parte loro, di inserire nel fabbricato un centro culturale islamico per accogliere i loro bambini, per aiutarli a inserirsi bene nella società locale, avendo spesso problemi con la lingua italiana. Ma preciso che non ho mai firmato alcun documento che dà assenso alla realizzazione di una moschea a Morbegno". La precisazione finale del primo cittadino, in riferimento a una frase che abbiamo riportato di una cittadina di fede musulmana nel precedente articolo, è quanto mai opportuna, alla luce del fatto che siamo venuti in possesso della copia del contratto d’affitto registrata all’Agenzia delle Entrate fra i proprietari dell’immobile e i locatari extracomunitari. L’inizio della locazione, a partire dal 17 febbraio 2021, con scadenza il 16 febbraio dell’anno prossimo. Un contratto fra un cittadino del Marocco, classe 1981, per un importo totale di 90mila e 750 euro all’anno più 19mila 965 euro di Iva al 22%. Totale di affitto: 110mila 715 euro all’anno, per un canone mensile pari a 9.226 euro. E nella stipula fra la proprietà e il conduttore c’è la seguente scritta: “Centro islamico di Morbegno di pace”. E sotto la voce attività: “attività delle organizzazioni religiose”. Come la mettiamo?

"Lo stabile - spiega il sindaco Gavazzi - è al momento inagibile. Prima di tornare agibile dovranno essere effettuati lavori e le certificazioni e le planimetrie consegnate in Comune. Ciò che non è avvenuto. La dicitura “Centro islamico” non vuol dire niente. Potrebbero commerciarvi libri del loro credo. O una macelleria islamica. Ma in ogni caso, per non incorrere in abusi, va sempre dichiarato in Municipio e l’Ufficio Tecnico verificherà la compatibilità delle attività con lo strumento urbanistico vigente. I vigili hanno effettuato sopralluoghi e non hanno trovato persone a pregare. Non si può fare un processo alle intenzioni".