È la neve la vera assente di questo inizio di 2023. A Livigno dove si è sciato e bene durante le feste di Natale e dove il 95% degli impianti è aperto, sono attesi 11 centimetri già dalla giornata di oggi e altri 5 domani. Un lieto ritorno dopo una settimana praticamente a secco in cui si è riusciti a sciare grazie al freddo, soprattutto in quota, che ha garantito uno strato di 45 centimetri, ridotto a 27 a valle dove però si è intervenuti con i cannoni. Alla fine gli oltre 15mila sciatori che si sono dati appuntamento per la settimana bianca non se ne sono neppure accorti, potendo contare su 31 impianti e 105 chilometri di piste.
La mappa delle piste da sci aperte
È andata bene a Bormio dove è aperto il 74% delle piste (37 chilometri su 50) e 12 impianti su 14: qui il manto nevoso varia dai 20 centimetri del paese ai 50 del 3mila. All’Aprica il livello varia da 110 centimetri a 35 e si scia su 40 chilometri di piste (l’80% del comprensorio), con 15 impianti in funzione sui 16 totali. Va decisamente peggio a Chiesa Valmalenco: solo il 20% delle piste è percorribile (12,5 chilometri su 60) e la neve varia da 47 a 109 centimetri. A Foppolo è aperto il 60% delle piste e la neve, in parte rovinata dalla pioggia dei giorni scorsi, si è assottigliata fino a costituire uno strato che varia dai 10 ai 30 centimetri. A Madesimo si scende su 30 dei 37 chilometri di piste del comprensorio alpino, con lo spessore della neve che varia dai 50 ai 70 centimetri. A Valgerola al Pescegallo la neve è stata sparata dai cannoni su metà delle piste: varia dai 20 ai 30 centimetri. A Piani di Bobbio (Lecco),gli impianti più vicini a Milano, si scia su 31 dei 35 chilometri di piste e la neve varia dai 20 ai 40 centimetri. Al Tonale il livello è dai 50 ai 120 centimetri e tutti e 30 gli impianti di risalita sono aperti, con 90 chilometri di piste su 100. A Santa Caterina Valfurva si scia lungo 20 chilometri di piste sui 35 totali: la neve varia da 20 a 65 centimetri.
Arriva la neve, quando e dove
Sperano nell’abbassamento delle temperature che potrebbe portare con sé la neve a Maniva, in provincia di Brescia, dove è rimasta aperta solo la seggiovia Dasdana che porta ai campi scuola e alla pista bob; sul versante di Bagolino è aperto il campo scuola per i principianti ma è chiusa la seggiovia Persech. "Sono attese precipitazioni fin dal mattino sulle regioni di Nord Ovest – spiega Antonio Sanò, direttore del sito IlMeteo.it – e sulle Alpi tornerà la neve. Nel pomeriggio si registrerà poi un ulteriore peggioramento, con fenomeni in intensificazione su Lombardia settentrionale e Triveneto. Sull’arco alpino la neve tornerà di nuovo a cadere copiosa oltre i 900 metri. La perturbazione invernale continuerà a condizionare il tempo anche nei primissimi giorni della prossima settimana".
Pericolo valanghe
Anche con l’arrivo della neve e l’abbassamento della colonnina di mercurio il pericolo di valanghe Su Alpi e Prealpi continua a essere presente, anzi secondo la classificazione di Arpa Lombardia varia da moderato a marcato, quindi è assolutamente da evitare lo sci fuoripista. "La neve fresca e la forte ventilazione poteranno a un aumento del grado di pericolo valanghe – spiegano gli esperti – I nuovi accumuli non si legheranno bene con gli strati superficiali preesistenti. Oltre la linea del bosco e via via con la quota sarà necessario prestare attenzione ai nuovi accumuli che potranno cedere già con debole sovraccarico". Meglio rimanere sulle piste battute.