FRANCESCA NERA
Cronaca

Tirano, pecore morte abbandonate nel bosco

Uno degli animali aveva le orecchie mozzate, la segnalazione della Lav

Il ritrovamento della carcassa

Il ritrovamento della carcassa

Tirano, 25 febbraio 2016 - Dopo il caso della mucca lasciata morire agonizzante, quello del cane maltrattato nel tiranese e la denuncia relativa alla misteriosa scomparsa dell’orso, la Lav Sondrio (Lega anti vivisezione) torna a sollevare un nuovo episodio di maltrattamento sugli animali. «Nei giorni scorsi, insieme ai militari, ci siamo sfortunatamente imbattuti in due pecore. Gli animali erano rattrappiti entro una sottile coltre di ghiaccio e, una di loro, aveva persino le orecchie mozzate - raccontano i volontari dell’associazione -. Tagliare le orecchie significa infliggere loro un ultimo supplizio allo scopo di eliminare il marchio auricolare e il relativo codice identificativo della stalla. E’ prassi per quella fetta di allevatori che disconoscono gli obblighi di legge da ottemperare in caso di malattia e decesso dell’animale».

Teatro del macabro ritrovamento è stata valle Fosso Rivalone, una zona che confluisce nel fiume Adda, una delle più belle aree che circondano Tirano. «Questa volta l’imprenditoria zootecnica ha lasciato in fondo ad un dirupo quello che oramai considerava un ‘sottoprodotto’ , non degno nemmeno di essere smaltito secondo i canoni stabiliti dalla normativa in ambito di allevamento - denunciano i volontari guidati da Stefania Sbarra, responsabile dell'associazione animalista -. Un gesto compiuto per non pagare poche decine di euro dello smaltimento, per non dover magari giustificare omissioni d’identificazione obbligatoria o per meglio sfuggire ai già purtroppo scarsi controlli. In questo modo lo sfregio dell’animale diventa zona franca per l’illegalità e la crudeltà». «Saranno le autorità competenti - a indagare sulla vicenda - si augurano infine dalla Lav - anche se le leggi inevitabilmente riflettono i paradigmi della cultura dominate e purtroppo gli interessi economici prevalgono sugli ideali che dovrebbero essere estesi anche a quegli animali considerati invece mera carne da macello».