In provincia di Sondrio non c’è alcun allarme relativo alla meningoencefalite da zecche. Lo dice Ats della Montagna per tranquillizzare la popolazione e gli amanti della montagna che programmano gite ed escursioni nei boschi e sui monti valtellinesi. "In riferimento alle notizie comparse sui media circa la positività alla Tbev di un camoscio reperito nei boschi di Rasura e per scongiurare infondati, inutili e inopportuni allarmismi nella popolazione locale, precisiamo che le analisi sono ancora in corso e non è stata a oggi accertata alcuna positività su animali selvatici, come il camoscio nel caso specifico.
La positività è stata invece accertata solo sui parassiti, le zecche trovate sull’animale in questione e sono ancora in corso tutte le analisi per appurare, per quanto possibile, l’origine dell’infezione. Sono infatti recenti i casi accertati di positività in animali selvatici reperiti in provincia di Bergamo e in animali selvatici e caprini domestici reperiti nel Lecchese. Questi casi su aree territoriali entrambe limitrofe alla Val Gerola".
E ancora. "Fra le varie analisi è anche in corso la tipizzazione del ceppo virale riscontrato sui parassiti del camoscio di Rasura per verificare se analogo o meno ai ceppi virali riscontrati nelle due province. Al momento attuale non si può nemmeno escludere che il capo reperito in Val Gerola e conferito al laboratorio non sia autoctono, bensì proveniente dalla Bergamasca o dal Lecchese. Si ritiene quindi che la notizia sia a oggi prematura e ingiustificatamente allarmistica per la popolazione, senza fondamento scientifico in quanto la situazione è ancora in corso di approfondimento". Proseguono quindi le analisi e a breve si conosceranno i risultati. Poi sarà la stessa Ats a informare la popolazione su eventuali rischi.