
Sciatori all’uscita della funivia della Valmalenco. Il futuro della montagna alle prese col cambiamento climatico impone di investire in nuove forme di turismo
Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 22 aprile 2025 – Le idee ci sono e sono state pure messe a fuoco, ora si tratterà di trasformarle in azioni. Dopo l’appuntamento del giugno scorso a Lanzada, è stata Chiesa in Valmalenco a ospitare il workshop partecipativo organizzato da Unimont, polo d’eccellenza dell’Università degli Studi di Milano con Regione Lombardia con l’obiettivo di confrontarsi in modo critico e propositivo sul futuro del territorio nell’ambito del progetto Interreg Alpine Space TranStat. Obiettivo, facilitare le comunità alpine tradizionalmente legate al turismo invernale a pensare e sostenere percorsi di transizione e soluzioni efficaci per adattarsi ai cambiamenti climatici. Nove le stazioni sciistiche coinvolte, tra cui, appunto, la Valmalenco. Dopo cittadini e portatori di interessi, nei giorni scorsi è toccato ai più giovani.
Strategie
La serata si è articolata in più fasi. Durante l’attività iniziale, i partecipanti si sono espressi su alcune affermazioni legate al futuro del turismo locale, alla sostenibilità e agli scenari legati alla scomparsa della neve. È emersa una visione articolata: da un lato il pessimismo legato alla riduzione dei flussi turistici e alla dipendenza dagli impianti sciistici, dall’altro un certo ottimismo verso forme alternative di turismo legate alla natura.
Nel confronto sulle idee emerse nei precedenti incontri, i partecipanti hanno analizzato criticamente le proposte su tre macro-temi: il futuro del comprensorio sciistico, l’accessibilità e i servizi per i giovani. In merito alla ski area, si è sottolineata la necessità di ammodernare gli impianti esistenti, evitare nuovi ampliamenti e valorizzare le attività estive e culturali, anche attraverso la creazione di un parco geologico-naturalistico. Per quanto riguarda l’accessibilità, sono state sostenute soluzioni come il potenziamento del trasporto pubblico e navette efficienti per turisti e residenti.
Attenzioni ai giovani
Infine, sul fronte dei giovani, è emersa la proposta di una “Grey Community“ per attrarre lavoratori da remoto, insieme al potenziamento dei servizi formativi e culturali. Per ciascuna idea sono stati discussi i soggetti da coinvolgere, le risorse necessarie e i primi passi concreti. Il workshop si è concluso con l’impegno a costruire reti locali e avviare incontri operativi per trasformare le idee in azioni. È emersa l’esigenza di sinergie tra enti pubblici, privati e comunità locale per sviluppare una visione condivisa del turismo di domani.