Morbegno, 31 dicembre 2015 - Concluso il primo step, quello del signing, nei primi mesi dei 2016 si passerà al closing, la chiusura. Solo a quel punto si potrà affermare con sicurezza che è andata a buon fine l’acquisizione del 70% del Gruppo italiano Riello, fornitore di prodotti e servizi per il mercato del riscaldamento che opera in oltre 60 nazioni, da parte di Utc Climate, Controls & Security, fornitore di sistemi di riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria e refrigerazione (nonché unità di United Technologies Corp).
Considerato quanto successo con Viessmann, la cui trattativa si bloccò al primo step, per sindacati e lavoratori la cautela è d’obbligo. Inoltre, da parte di Utc Climate manca ancora l’esplicitazione del futuro dello stabilimento di Morbegno, con 83 dipendenti (la cassa ordinaria prosegue fino a giugno), come sito unico di scambiatori di calore, e del suo potenziale rilancio. «La valutazione sull’Utc è sicuramente positiva per tre motivi: primo, è multinazionale con potenzialità per investire, cosa che Riello non riusciva a fare, visto che gli utili che macinava venivano investiti per appianare il debito; secondo, ha in pancia più realtà produttive nessuna delle quali, ed è il terzo aspetto, ha le caratteristiche di Riello. Insomma, non ci sono doppioni per quanto riguarda la produzione del caldo. Sulla carte è tutto positivo, bisogna capire se e cosa verrà attualizzato», commenta il segretario Fim Cisl, Davide Fumagalli.