REDAZIONE SONDRIO

Ospedale Morelli di Sondalo, il comitato si affida al direttore Melazzini

Trabucchi, presidente del movimento popolare: "Speriamo riesca a tradurre in pratica le buone intenzioni"

Melazzini ora deve far valere il suo peso per permettere di pianificare la risalita del Morelli. È questa una delle considerazioni più importanti effettuate dal movimento Rinascita Morelli autonomo all’indomani dell’incontro con Mario Giovanni Melazzini, nominato a fine novembre direttore dell’ospedale sondalino e che sta ultimando la fase di "mappatura" dell’attività del Morelli.

"Melazzini sta ultimando la "fotografia" attuale dell’ospedale di Sondalo, poi dovrà passare alla fase più delicata e cioè quella in cui prendere decisioni importanti. Il tempo è tiranno, non c’è molto da aspettare perché la situazione precipita sempre più e per far qualcosa di utile per salvare il Morelli bisogna intervenire immediatamente - dice Ezio Trabucchi, presidente del movimento popolare Morelli autonomo -. Non c’è tempo da perdere. Melazzini ha poteri molto forti, gli abbiamo chiesto di usarli fino in fondo, perché questo è il momento della possibile svolta per il Morelli. Lui ha il nostro sostegno e quello della popolazione e dovrà far valere il suo peso ed essere autorevole con tutti gli interlocutori, sia quelli istituzionali sia presso l’Asst Valtellina e Alto Lario". Il confronto è stato schietto e molto positivo. "Noi del movimento abbiamo illustrato a Melazzini la nostra posizione. Due gli obiettivi per il rilancio della struttura dell’Alta Valle: in primis ricostruire l’Unità spinale multidisciplinare che era una delle eccellenze del Morelli e una delle migliori in Italia. E questo anche perché la recente legge Borghetti individua Sondalo come centrale per quel che riguarda l’Unità spinale multidisciplinare, ipotizzando anche un aumento dei posti letto. Ed essendo multidisciplinare è chiaro che a fianco di questo reparto debbano funzionare anche Urologia, Cardiologia vascolare e altri reparti funzionali all’unità spinale. E poi va ricostruita l’Emergenza-Urgenza di 2° livello con la traumatologia che ritornerebbe in auge". Nell’incontro si è parlato di sanità di montagna in generale e anche di come impostare la sanità in Valtellina. "Noi vorremmo un Morelli imperniato sulle sue eccellenze ma teniamo molto anche che l’ospedale di Sondrio sviluppi le sue, per esempio Oncologia e Cardiologia. Questi devono essere gli elementi caratterizzanti dei due maggiori ospedali della provincia di Sondrio. Successivamente bisognerebbe definire le funzioni degli altri presidi: quello di Morbegno e quello di Chiavenna che potrebbero avere come riferimento anche per ragioni chilometriche, oltre a Sondrio, anche la struttura ospedaliera di Gravedona". Le conclusioni? "Melazzini condivide in sostanza i nostri obiettivi e ci ha chiesto di incontrarci periodicamente per fare il punto della situazione. L’ho visto molto motivato, speriamo riesca a tradurre in pratica le buone intenzioni". F.D’E.