Centinaia i messaggi sul gruppo Facebook “Sei della Valmalenco se…” e non solo, tante pure le fotografie postate, cartoline di momenti di spensieratezza, tante anche accompagnate dalle straordinarie pietanze per cui era apprezzatissimo. Si è diffusa rapidamente ieri in tarda mattinata la notizia dell’improvvisa scomparsa del Gufo, così era chiamato Giorgio Del Zoppo, storico gestore del rifugio Ai Barchi in Valmalenco. Stroncato da un malore nella notte a 55 anni soltanto, la mamma Lidia lo ha trovato a letto esanime.
Un fulmine a ciel sereno, che ha suscitato vasto cordoglio non soltanto in zona, come sempre accade quando scompare una persona che gestisce un esercizio pubblico dove ci si ritrova in momenti felici come, appunto, può essere una giornata sulla neve. Un amico di tutti, Giorgio, il cui soprannome era sinonimo di festa.
Ma pure, negli anni scorsi, legato al giallo della scomparsa dell’agente di commercio di Albavilla, in provincia di Como, Mattia Mingarelli, trovato ferito e senza vita in un boschetto poco distante dal rifugio di Del Zoppo, l’ultimo a vederlo prima della tragedia quando, nel tardo pomeriggio del 7 dicembre del 2018, Mingarelli, che già conosceva il Gufo, era entrato nel rifugio in cerca di posti letto per alcuni amici che volevano festeggiare il Capodanno in Valmalenco.
Fecero uno spuntino, come sempre ha ripetuto agli inquirenti Del Zoppo, poi Mingarelli uscì. Anzi, sparì. Le sue ricerche proseguirono senza esito sino alla vigilia di Natale, quando l’agente di commercio fu trovato senza vita e con alcune ferite al capo in un boschetto poco distante dal rifugio. Per la giustizia la sua morte avvenne per una caduta accidentale nel bosco.
Quel brutto periodo, per Del Zoppo, non ha intaccato l’affetto che i tantissimi amici hanno continuato a dimostrargli e che, in queste ore, si ritrova nei commossi messaggi di saluto al Gufo volato via.