SARA BALDINI
Cronaca

Ernesto Della Mina morto sull’escavatore, lo strazio della famiglia: “Aspettiamo l’autopsia da 10 giorni, vogliamo seppellirlo”

La salma si trova nell’obitorio dell’ospedale di Sondrio e l’autopsia è stata fissata per venerdì 27. Il fratello di Ernesto: “Mia madre lo aspetta”

A sinistra Ernesto Della Mina deceduto in seguito al ribaltamento dell’escavatore che stava manovrando Sopra, il fratello Maurizio Baraiolo con la madre Silvia di 90 anni

A sinistra Ernesto Della Mina deceduto in seguito al ribaltamento dell’escavatore che stava manovrando Sopra, il fratello Maurizio Baraiolo con la madre Silvia di 90 anni

MELLO – “Che almeno la data del funerale la facciano scegliere a noi”. Un’anziana madre, fratelli, figli, nipoti e pronipoti piangono la scomparsa di Ernesto Della Mina, venuto a mancare la mattina di una settimana fa, il 17 dicembre, in seguito al ribaltamento dell’escavatore che stava manovrando. Lo piangono, tuttavia, senza poterlo vedere: la salma si trova nell’obitorio dell’ospedale di Sondrio e l’autopsia è stata fissata per venerdì 27, a dieci giorni dal tragico incidente. Un’attesa che, se possibile, acuisce ancora di più il dolore di questa grande famiglia e in particolare di Silvia, la madre.

Ernesto era il primogenito, primo di sette figli. “È qui che lo aspetta, lo vuole riabbracciare e continua a chiedere quando ce portano, quando ce lo faranno rivedere” dice Maurizio Baraiolo, fratello di Ernesto e figlio della stessa mamma. Della Mina martedì scorso si trovava nell’alveo dell’Adda, a Traona, dove ha sede la Dme (dalle sue iniziali) Scavi che fondò nel 1978 e ora gestita dai quattro figli Angelica, Christian, Pamela e Marzia. Ernesto, per tutti Ester, imprenditore notissimo e stimato, non sapeva stare con le mani in mano. “Lui stava bene quando andava al lavoro, non riuscivi a farlo stare in casa e soprattutto gli escavatori erano la sua passione: da questa è nata la Dme” continua Maurizio.

Cosa esattamente abbia provocato l’incidente andrà appurato, certo è che Della Mina, oltre a essere un grandissimo esperto, non si trovava nell’alveo del fiume perché “costretto ancora a lavorare a 72 anni”, come più di una persona ha commentato a sproposito sui social, sferrando un’inutile, gratuita e ulteriore pugnalata a questa grande famiglia di cui Ernesto era il pilastro.

“Quando leggi dei commenti sui social, belli o brutti, li devi accettare o almeno dar loro il poco peso che meritano, anche se fanno male – sospira Baraiolo – ma quando questi commenti arrivano da una persona con un ruolo importante, allora è diverso”. Il riferimento è al consigliere regionale leghista Silvana Snider, vicepresidente della Commissione Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in Lombardia, che a poche ore dalla tragedia ha scritto: “Non riesco a concepire come, in pieno 2024, possano ancora succedere eventi simili. Prego per quest’uomo e per la sua famiglia attonita e disperata e continuerò a lavorare affinché la vita umana sia messa sempre al centro delle discussioni”.

Parole senz’altro in buona fede, che però alla famiglia di Della Mina, già così duramente colpita, non sono piaciute. “Qualcuno ha sbagliato o qualcosa è successo, ma parlare di “simili eventi“ pare un po’ affrettato, a meno che Snider sappia come è morto Ernesto e in questo caso la invitiamo a dirlo anche a noi. Di certo nel 2024 non bisognerebbe aspettare 10 giorni per un’autopsia” osserva il fratello. Ora poco resta da fare, in questo tristissimo Natale, se non sperare di poter celebrare le esequie di Ester il 29 dicembre, giorno del 90° compleanno di mamma Silvia.

“Stavamo già organizzando una grande festa e invece ci troveremo a piangere al suo funerale» dice la donna, che trent’anni fa perse, sempre per un incidente sul lavoro, l’ultimogenito Mirko. Una ferita mai sanata, cui ora se ne è aggiunta una nuova, enorme per una madre costretta per la seconda volta a sopravvivere al più innaturale dei lutti.