REDAZIONE SONDRIO

"No a scippi di gare in Valtellina"

I vertici del Pd provinciale chiedono che la Valtellina non paghi per l'incapacità del governo in chiave Olimpiadi 2026. Bormio e Livigno dovranno ospitare tutte le gare senza cedere nulla al Veneto. Fontana e Sala hanno risposto "picche", ma il Pd chiede garanzie.

"No a scippi di gare in Valtellina"

I vertici provinciali del Partito democratico chiedono a gran voce che la Valtellina non paghi "l’incapacità del governo" in chiave Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Bormio e Livigno dovranno cioè ospitare tutte le gare in programma senza dover cedere nulla al Veneto che per mezzo del presidente regionale Zaia, dopo la decisione del governo di non spendere 110 milioni di euro per la realizzazione della pista di bob a Cortina e quindi la migrazione delle prove di bob, slittino e skeleton, ha espressamente chiesto una redistribuzione delle gare della kermesse a cinque cerchi. E questo potrebbe voler dire cedere a Cortina, già sede delle prove femminili, le ambitissime gare di sci alpino maschile, in programma a Bormio.

Nei giorni scorsi il presidente regionale lombardo Fontana e il sindaco di Milano Sala hanno risposto "picche" a Zaia ma i vertici del Pd provinciale sono preoccupati e chiedono garanzie in tal senso. "La decisione dell’esecutivo di non realizzare lo sliding centre a Cortina a causa di ritardi clamorosi, costi lievitati e gare deserte – dice Michele Iannotti (foto), segretario provinciale Pd -, ben rappresenta l’incapacità del Governo nazionale e della Regione Veneto nel gestire la partita delle Olimpiadi 2026. Evitiamo che questo flop vada a discapito del nostro territorio che non può pagare per l’incapacità politica di altri. Tutte le gare olimpiche programmate nella nostra provincia devono essere confermate senza dar seguito a quanto richiesto dal governatore leghista Luca Zaia. Il presidente Fontana e l’assessore regionale Sertori, devono vigilare, sgombrando ogni dubbio ed escludendo da subito questa possibilità".