
Nomadi per sempre. La Bergamasca risponde
Sono un pezzo di storia della musica leggera italiana. Dopo oltre mezzo secolo di attività continuano a calcare i palcoscenici di tutta Italia, riscuotendo ovunque un grande successo. Nella Bergamasca sono ormai di casa. Nella provincia orobica, infatti, i Nomadi, la formazione musicale più longeva in Italia, contano migliaia di fans. L’appuntamento è per il 3 aprile alle 21 al Teatro Donizetti di Bergamo. Un concerto pronto ad emozionare gli aficionados della band capitanata da Beppe Carletti, ma anche a conquistare un pubblico differente come quello che frequenta generalmente i teatri.
Uno spettacolo che rivivrà 60 anni di carriera, con successi lontani e vicini: dai pezzi storici scritti da Beppe Carletti insieme ad Augusto Daolio, l’anima della band scomparso nel 1992, ma la cui impronta artistica è ancora presente nel lavoro dei Nomadi. Per festeggiare i 60 anni di carriere il gruppo emiliano non si è fatto mancare nulla: un nuovo album - Cartoline da qui -, con la collaborazione di Guccini e Ligabue, un documentario Rai - Nomade che non sono altro -, il cofanetto antologico uscito lo scorso dicembre - È stato veramente bellissimo ! -. In quattro Cd e due Dvd sono contenuti i primi anni dei Nomadi, tanto materiale raro e un inedito con la voce di Daolio - E il treno va -. "Quando facciamo i concerti - spiega Beppe Carletti -, pur non essendo in radio e in tv, la gente arriva ad ascoltarci. Siamo entrati nel tessuto connettivo della musica di questo Paese. Forse ci siamo guadagnati anche un posto nell’immaginario collettivo: la nostra canzone Io vagabondo è quasi un inno d’Italia".