In queste ultime settimane le opinioni e, soprattutto, le divergenze sulle cosiddette opere "olimpiche" che gravitano intorno al capoluogo di provincia sono balzate agli onori della cronaca. Da una parte il sindaco di Montagna Barbara Baldini e l’Aci Sondrio (presidente Andrea Mariani) che sono totalmente contro, la prima è a sfavore del sovrappasso del Trippi e il secondo è a sfavore di tutti e due i progetti (Montagna e Sassella), e dall’altra il presidente provinciale Davide Menegola e il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, favorevoli sostanzialmente alle due opere perché "occasioni irripetibili" per risolvereproblemi oggettivamente esistenti.
Nella polemica si è inserita Sondrio Democratica con un comunicato firmato da Francesco Bettinelli, Donatella Di Zinno (foto), Alessandro Spolini, tre consiglieri di minoranza del capoluogo: "Sondrio e l’intera provincia stanno correndo un grosso rischio, quello di cedere a un vero e proprio ricatto: “o così o niente” che in maniera più o meno diretta viene fatto a tutti i valtellinesi. Ci viene da chiamarlo ricatto olimpico e ci sorge quasi il dubbio che arrivare a questo punto, con la spada di Damocle delle tempistiche che costringono a scelte dipinte come obbligate, sia stata una precisa volontà. Perché è passato tanto tempo dalle prime indiscrezioni sulle opere, ma non l’hanno certo fatto trascorrere inutilmente coloro che fin da subito ebbero la presunzione di alzare la mano e segnalare le criticità di determinate scelte e sollecitare il coinvolgimento del territorio. Sono altri che hanno lasciato passare i mesi per arrivare ad oggi, e dirci che è tardi". Dopo aver ricordato le criticità dei due progetti, Sondrio Democratica dice che "non è troppo tardi per cercare di cambiare le cose ed evitare errori irreparabili".