SARA BALDINI
Cronaca

Nuovo raid in trasferta di Dedelate . Scala di notte la basilica di Novara

Morbegno, il climber senza nome è salito a centro metri di altezza sulla guglia di San Gaudenzio. Il valtellinese ha preso in parola l’invito di una ragazza piemontese: da qui “l’impresa” su Instagram.

Dedelate è il nickname del climber valtellinese, da poco maggiorenne È noto tra gli adolescenti, come testimoniano i suoi 240mila followers

Dedelate è il nickname del climber valtellinese, da poco maggiorenne È noto tra gli adolescenti, come testimoniano i suoi 240mila followers

"La prossima volta contattaci, poiché la nostra cupola è aperta alle visite e chiunque può ammirarla senza rischi e alla luce del giorno (almeno vedi qualcosa)". Firmato: Basilica di San Gaudenzio, l’edificio sacro simbolo della città di Novara. L’invito è comparso sotto la galleria di foto e video postate su Instagram da Dedelate, questo il nickname del climber valtellinese, da poco maggiorenne, che con le sue scalate spericolate – imprese da lui documentate nei dettagli a mezzo social - si è conquistato vasta notorietà tra gli adolescenti, come testimoniano i suoi 240mila followers. Stavolta pare che siano stati proprio alcuni, anzi, alcune tra loro a suggerire a Dedelate l’ultima impresa.

Nel post che certifica la salita il ragazzo ha infatti allegato anche lo screenshot con l’invito: "Ciao Dede piacere di conoscerti, io e le mie amiche ti proponiamo di venire ad arrampicarti sulla cupola di Novara, c’è una bella vista". Il giovane climber non si è fatto pregare, arrampicandosi in piena notte (e con la pioggia, ancora più pericoloso) fino ai 100 metri di altezza della guglia della cupola di San Gaudenzio. Nel video si vede il giovane che si introduce nella basilica, forzando una porticina. Poi le immagini accompagnano la salita fino alla sommità, sul balconcino a 100 metri di quota su cui poggia la statua del Salvatore.

Prima di arrivare nella città piemontese, il biondino valtellinese – pare della Bassa Valle - nella notte tra il 20 e il 21 maggio dell’anno scorso ha scalato il Duomo di Milano, facendosi un selfie di fianco alla Madonnina. Quel post accese i riflettori sul giovane, che già in passato si era reso protagonista di altre scalate: il Castello Sforzesco e l’Ariston di Sanremo le altre due icone "conquistate", così come la torre dello stadio di San Siro a Milano durante un concerto di Sfera Ebbasta e, prima ancora, a Firenze sulla cupola del Brunelleschi.

Imprese riuscite, ma bravate potenzialmente mortali che Dedelate ormai in una sorta di delirio di onnipotenza – ora è comparso pure il suo brand, Metacops, con due occhi che spuntano da un passamontagna a mo’ di Diabolik - dispensa alla propria sempre più vasta platea di followers, infischiandosene delle denunce per invasione di edifici e danneggiamento che sta collezionando. Preoccupante anche il rischio di emulazione, destinato ad aumentare così come è in continuo aumento la schiera dei seguaci del climber.

Chissà quale sarà la prossima salita dello spiderman valtellinese, qualcuno già suggerisce il Torrazzo di Cremona e la Mole di Torino, nel frattempo sotto il post della scalata di Novara è comparso anche un commento che "legge" la bravata di Dedelate alla luce delle tradizioni passate della città: "diciamo che in qualche modo ha rievocato un vecchio rituale, quando per diventare uomini ci si doveva arrampicare sulla cupola sino a toccare il Salvatore". Ecco Dedelate, potrebbe bastare…

Sara Baldini