L’omicidio di Jessica Mantovani, la 37enne trovata morta il 13 giugno 2019 nel canale della centrale idroelettrica di Prevalle - un caso irrisolto - registra un nuovo sviluppo. Gli avvocati della famiglia, Marino Colosio e Francesca Scagliola, hanno discusso il reclamo all’archiviazione della posizione di un 25enne di Prevalle, inizialmente finito nel registro degli indagati per concorso in omicidio ma poi stralciato dall’inchiesta. Una consulenza approfondita sulle celle telefoniche evidenzierebbe come il giovane, che consumava sesso a pagamento con la vittima (tossicodipendente) e con lei e altri sniffava cocaina, la notte del delitto non si trovava a casa come aveva dichiarato. Di qui l’istanza al Tribunale di disporre nuove indagini (i giudici si sono riservati la decisione). L’unico a finire a processo era stato Giancarlo Bresciani, nel cui appartamento la donna si era recata il pomeriggio prima di morire. È stato condannato a 2,8 anni per induzione alla prostituzione ma assolto dall’accusa di omicidio.
CronacaOmicidio Mantovani Chieste nuove indagini