MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Paura per l’orso a passeggio in valle, gli abitanti: “Ora basta, la politica non fa nulla”

Un video a 1.400 metri in provincia di Sondrio conferma la presenza del grande predatore. Il comitato degli allevatori: “La montagna si spopola e nessuno la curerà più”

L'esemplare di orso avvistato in Valtellina

L'esemplare di orso avvistato in Valtellina

Sulle Orobie ancora l’orso, a spasso, a 1.400 metri in località Costa, in Valle del Livrio, territorio di Caiolo. Ad accompagnare l’ultimo avvistamento un video, a non molta distanza da dove fu segnalata la presenza solo un mese fa e, andando indietro, nell’agosto del 2022. Il filmato ha iniziato a “girare” tra i social l’altra sera.

Quaranta secondi in cui il plantigrado si mette in bella mostra tra gli alberi, avvicinandosi lentamente e non troppo a chi si trovava nel bosco per un’escursione. E se non ci sono al momento conferme su chi abbia filmato l’esemplare, ce ne sono, invece, sulla zona in cui si trovava. Inizialmente, infatti, si era parlato di San Salvatore, Albosaggia, ma poi il sindaco Graziano Murada ha spiegato che, invece, si trattava della valle del Livrio.

“In questa circostanza – spiega il tecnico faunistico della Provincia di Sondrio, Maria Ferloni – il video riprende una flora che mi sembra non appartenere alla Val del Livrio". Poco lontano, comunque, dove ad agosto di un anno fa un orso fu filmato da un cacciatore che stava guardando con la specola (un cannocchiale che permette un ingrandimento importante, ndr) e lo ha visto nella valle opposta, a circa 1.800 metri. Poi un altro avvistamento un mese fa, ma questa volta non c’erano video a confermare l’incontro.

A darne notizia i due Comuni. "Si comunica che è stato segnalato il passaggio di un orso a Caiolo, a 700 metri a ridosso della valle del Livrio. Gli agenti si sono attivati e monitorano. Si invita la popolazione a prestare attenzione e segnalare eventuali segni di presenza o danni".

"L’orso sulle Orobie non è una novità, sono anni che si registrano passaggi, ricordo a Tartano, in Valgerola, in Valchiavenna – spiegò 10 mesi fa Ferloni –. Sono maschi adulti o sub-adulti, arrivano dal Trentino e sistematicamente approdano qui, spesso passano dalla Valcamonica e da Aprica, poi ritornano da dove sono venuti".

"Anzichè aiutare gli allevatori – dichiara Francesca Traversi, fondatrice di “Difesa Rurale“ ossia un’“associazione per un ambiente tenuto dall’uomo“ – la politica aiuta ad espandersi i grandi predatori. I risultati sono doppiamente negativi: si spopola la montagna da chi, da sempre, ossia gli allevatori, la tiene pulita, la controlla, ne segnala i dissesti e allontana i turisti che hanno paura di fare incontri con animali feroci. E noi raccogliamo firme per dire basta".

Altri raid recenti in Lombardia. A immortalare l’animale la notte del 4 maggio è una fototrappola, nella valle d’Inzino, nel Bresciano. L’immagine postata sui social mostra il giovane esemplare aggirarsi tranquillo in perlustrazione. La sua presenza in Valtrompia è confermata dalla Polizia Provinciale, dotata di droni per monitorare i vari esemplari. Le segnalazioni più recenti, in val Camonica e val Sabbia.

Un altro predatore nella Bergamasca: due fototrappole piazzate dai cacciatori hanno inquadrato un giovane prima nella tarda notte di domenica 21 maggio a Solto Collina (località Cerete) e una seconda volta nella successiva notte a Sovere (Sellere). Secondo la Provinciale potrebbe trattarsi dello stesso animale, un maschio non ancora adulto, allontanato dal branco dove i dominanti sono impegnati nella riproduzione e a sua volta in cerca di una femmina con cui accoppiarsi.