
Il geologo Maurizio Azzola
Bormio (Sondrio) - Aprire il passo Stelvio per tutto l’anno? Si può. Questo almeno dal punto di vista tecnico, come ci ha confermato uno dei massimi conoscitori del territorio valtellinese qual è il geologo Maurizio Azzola, una memoria storica di quel che succede nel suolo e sottosuolo della provincia di Sondrio.
La proposta lanciata un po’ per convinzione e un po’ per “provocazione“ da Umberto Capitani, il direttore degli impianti della Sifas al Passo dello Stelvio, di un’apertura annuale del valico e, più nello specifico, dell’apertura dello Stelvio da Bormio e del passo dell’Umbrail (quello che consente di approdare in Austria senza passare dalla Svizzera) ha suscitato grande interesse in alta Valtellina e non solo, perché è chiaro a tutti che avere il passo aperto tutto l’anno significherebbe poter impostare una strategia turistica differente che comprenda anche uno scambio con l’Austria e coi Paesi più a Nord-Est. Con il geologo Azzola abbiamo affrontato alcune problematiche che si possono trovare a quelle quote e in zone simili a quelle in cui si trova lo Stelvio.
«Senza entrare nello specifico della zona e della questione, è chiaro a tutti che il progetto di tenere aperto il passo tutto l’anno potrebbe essere importantissimo dal punto di vista economico. Sarebbe una bellissima sfida. Uno dei problemi è quello della sicurezza, perché a certe quote ovviamente bisogna evitare che eventuali slavine e valanghe invadano la sede stradale e provochino danni. Oggigiorno ci sono tanti sistemi che consentono di mettere in sicurezza ogni tipo di strada e quindi dal punto di vista tecnico non ci sono controindicazioni, diciamo così, affinché lo Stelvio e l’Umbrail possano essere in un futuro aperti tutto l’anno. Tra i vari sistemi da segnalare quelli elettronici che permettono di monitorare e controllare lo stato dei versanti ai lati della strada da affiancare a quelli più "tradizionali" (i sistemi para valanghe). Si può anche prevedere anche la caduta programmata di slavine e valanghe come succede su varie strade di montagna. E, se ci dovessero essere dei tratti particolarmente pericolosi, si potrebbero prevedere anche delle gallerie. Il problema potrebbe essere quello economico, certe opere costano parecchio. Ma sarebbe una bella sfida, come quella di Donegani nel 1800… Il segreto? Studiarla bene, nei minimi particolari. Solo così si potrà aprire lo Stelvio tutto l’anno".