REDAZIONE SONDRIO

Neve e vento in Valtellina, slavina abbatte pali della luce: Passo del Foscagno chiuso

Il sindaco di Livigno, Remo Galli, ha prorogato il divieto fino alle 18 di oggi, lunedì di Pasquetta. Smottamenti anche in Valrosera e Valtartano

A sinistra, traffico in tilt per Passo del Foscagno chiuso (Foto facebook Simona Trabucchi). A destra, slavina abbatte pali luce (Foto facebook Remo Galli)

Sondrio, 1 aprile 2024 – Bufera di neve nel fine settimana di Pasqua, in Valtellina. Per questo, ancora oggi, la situazione non consente un passaggio in sicurezza dei mezzi e resta chiusa, almeno fino alle 18 di oggi, lunedì di Pasquetta, la SS 301 del Passo del Foscagno.

Remo Galli, il sindaco di Livigno, in accordo con Anas, ha scelto di prorogare la chiusura del collegamento con il resto della Valtellina, decisa nella giornata di Pasqua. Il Piccolo Tibet resta quindi isolato, perché il Foscagno è l'unico passo che permette di raggiungere Livigno senza dover passare dalla Svizzera. 

Oltre alla circolazione il maltempo ha creato alcuni danni alla distribuzione dell'energia elettrica in paese. Una slavina, caduta nei pressi del Foscagno, ha travolto tre pali della corrente, portando disagio ad alcune vie.

Valanga in Valrosera

Valanga anche in Valrosera (Valcamonica): la slavina è stata immortalata in un video poi postato sul profilo Instagram del Rifugio Del Grande – Camerini.

Smottamento in Val Tartano

Mentre, i vigili del fuoco sono al lavoro sulla Provinciale 11 che collega la Val Tartano al fondovalle, a causa di uno smottamento di notevoli dimensioni: una colata di detriti, fango e alberi si è riversata sulla carreggiata impedendo il transito poco prima della galleria del Dosso.

Frana nella frazione Tartano
Frana nella frazione Tartano

Pericolo valanghe

Stando all’ultimo bollettino diffuso dal Centro regionale nivometeo di Arpa Lombardia con sede a Bormio (Sondrio), il rischio di caduta valanghe, sull'intero arco alpino lombardo, è molto elevato ed è salito al grado 4 in una scala europea che prevede cinque livelli.  Le forti precipitazioni delle ultime 24 ore hanno portato 60-80 centimetri di neve fresca oltre i 2200-2300 metri di quota, innalzando gli spessori totali del manto nevoso anche oltre i 4 metri. Scendendo sotto tali quote gli incrementi diminuiscono rapidamente per azzerarsi intorno ai 1800-2000 m dove ha prevalso l'effetto dilavante della pioggia.

“In quota la neve, a debole coesione, è fortemente rimaneggiata dal vento, - spiegano gli esperti del Centro di Bormio -. Le escursioni sono pertanto fortemente sconsigliate. Sono possibili numerose valanghe spontanee di dimensioni molto grandi e in singoli casi estreme, che possono interferire anche con la viabilità in quota ed infrastrutture esposte. Scendendo sotto i 2200-2300 il manto nevoso è via via sempre più bagnato e diventa fradicio sotto i 2000 metri in questi ambiti sono possibili numerosi distacchi”.

Impianti chiusi

Per le violente raffiche di vento quasi tutti chiusi gli impianti di risalita nelle località montane anche delle province di Brescia, Bergamo e Lecco.