Il primo obiettivo è stato raggiunto: dimostrare che il problema esiste e che in tanti desiderano venga trovata una soluzione concreta. Esiste per le più di trecento persone che in meno di una settimana hanno firmato la petizione presentata al questore di Sondrio Sabato Riccio per denunciare la situazione di degrado e insicurezza dei Giardinetti Sassi di Sondrio.
L’isola verde di qualche anno fa non esiste più: panchine trasformate in giacigli per un gruppo di uomini che lì bivaccano notte e giorno, mangiando, bevendo (soprattutto), ma facendo anche tutto il resto, financo il bucato poi messo a stendere sulla fontanella al centro dello spazio.
"Ai giardini Sassi così come anche in altre aree della nostra città, ci sono situazioni che non si possono ignorare – afferma Pietro Ciapponi (foto), titolare del Bar Tourist che affaccia proprio sulla zona verde, nonché co-promotore della petizione - La realtà odierna è segnata dalla proliferazione della microcriminalità e dal disagio sociale. È fondamentale che le istituzioni, a partire dal prefetto e dal questore, fino ad arrivare al sindaco, prendano coscienza di questa nuova realtà. Il primo passo è accettare che questi problemi esistono e richiedono un’azione vigile e concreta".
Azioni come quella adottata dal primo cittadino di Sondrio Marco Scaramellini, che con una recente ordinanza ha disposto la chiusura, e per sempre, del Bar DeSa di piazzale Bertacchi, locale teatro di numerose risse ed episodi di disturbo. "È importante evitare che queste “bolle” di degrado, ancora relativamente circoscritte, possano proliferare ulteriormente, diventando un punto di attrazione per altre attività illegali o situazioni di disagio – aggiunge Ciapponi - La cittadinanza è stanca e chiede che i suoi spazi pubblici tornino a essere sicuri e decorosi, a misura di famiglie, giovani e anziani. Invitiamo tutti perciò a riappropriarsi fisicamente dei luoghi pubblici, a non esitare nel denunciare alle forze dell’ordine situazioni e fatti spiacevoli".