REDAZIONE SONDRIO

Pista Stelvio di Bormio, un’altra caduta e nuove polemiche sulla sicurezza degli sciatori. Perché è così pericolosa?

Terzo incidente in Coppa del Mondo dopo quelli di Sarrazin e Zazzi: lo svizzero Caviezel cade rovinosamente all’apertura del SuperG. I diversi manti nevosi rendono la discesa particolarmente ostica ma gli organizzatori difendono il loro operato. E c’è chi punto il dito contro i materiali spinti al limite

Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo

Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo

Bormio (Sondrio) – Un altro grave incidente e fioccano nuove polemiche sulla pista Stelvio di Bormio dove è in corso la Coppa del Mondo di sci: troppo pericolosa, affermano alcuni atleti, puntando il dito contro gli organizzatori. Dopo gli infortuni seri di Sarrazin e Zazzi, domenica mattina a farsi male è stato lo svizzero Gino Caviezel primo a partire nella prova di SuperG che è stato subito fermato dopo la brutta caduta dell’elvetico sul muro di San Pietro. Qui, Caveziel ha sbattuto contro un palo violentemente con apertura dell'air bag ed è poi scivolato per decine di metri lungo la discesa. Lo sfortunato sciatore è stato soccorso in pista e dopo qualche minuto è intervenuto un elicottero che lo ha recuperato per trasportarlo in ospedale con un importante trauma alla gamba sinistra La gara è quindi ripresa, dopo un controllo della pista da parte degli organizzatori.

Cdm: brutta caduta per Caveziel, interrotto superG a Bormio
Lo svizzero il primo a partire nella prova sulla Stelvio

I precedenti

Venerdì scorso, sempre sulla Stelvio, c'era stata la caduta rovinosa del francese Cipryen Sarrazin nella seconda prova cronometrata in vista della discesa libera svoltasi ieri. Lo sciatore è stato operato alla testa per ridurre l'ematoma intracranico che aveva subito nella caduta. Sotto i ferri, a Milano, è finito lo sciatore di casa, l’azzurro Pietro Zazzi che ha riportato la frattura di tibia e perone sempre venerdì scorso: stagione finita per lui. Nella parte alta, ovvero all’attacco dei curvoni di Pian dell’Orso. dopo aver valutato male la traiettoria di ingresso, il 30enne si è infortunato, inforcando con tutto il corpo nella porta in curva a destra.

Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo
Cyprien Sarrazin, Pietro Zazzi e Gino Caveziel: i tre sciatori caduti rovinosamente sulla pista Stelvio in Coppa del Mondo

Gli attacchi

Ad andarci giù pesantissimo con gli organizzatori è stato il team francese, in particolar modo Nils Allegre. “Qui non sanno proprio come preparare una pista – ha detto il sciatore transalpini, guardando anche ai giochi del 2026 – e non si meritano le Olimpiadi”. Critiche anche da parte di Odermatt, detentore e attuale leader di Coppa del mondo, che ha sottolineato in particolare la difficoltà a gestire i diversi tipi di neve che si trovano sotto gli sci nei vari tratti della pista. Un aspetto messo in evidenza anche da Dominik Paris, veterano azzurro sei volte vincitore sulla Stelvio.

Le caratteristiche

La pista presenta diverse tipologie di manti nevosi, alternando tratti ghiacciati ad altri di neve morbida. Una caratteristica quest’anno accentuata dalle scarse precipitazioni che hanno reso complessa la preparazione della Stelvio, pista giù di per sè esigente. Se poi la neve scarseggia, le asperità del terreno si acuiscono.

La difesa

A difesa della pista che sarà sede tra poco più di un anno delle prove maschili olimpiche di sci alpino, si è schierato il direttore di gara della FIS (Federazione internazionale Sci), l’altoatesino Markus Waldner: “Sappiamo che Bormio è uno dei tracciati più difficili ma il comitato organizzatore ha fatto un gran lavoro perché sulla Stelvio ci sono 20 chilometri tra reti e barriere di protezione. Qui lo standard di sicurezza è altissimo”.

I materiali “al limite”

Inoltre Waldner punta il dito sui materiali. “Tutto è ormai al limite, anzi, lo abbiamo già superato, i materiali sono stati spinti oltre il limite e queste cadute sono il risultato. Ci sono critiche ormai ogni weekend. A Gurgl il tracciato era troppo duro, a Levi era troppo liscio. Gli organizzatori fanno il massimo per preparare le piste. A Bormio, a Natale, il vento ha asciugato la neve e per questo l’innevamento di una pista lunga 3 chilometri non è uniforme”. E quest’anno, col posizionamento di nuove reti, l’attenzione alla sicurezza non è certo mancata, sostengono gli organizzatori