Teglio (Sondrio) – Un turismo di domani che sia, in primis, un turismo per tutte le stagioni e non solo per quella della neve, sulla quale per altro pare ormai evidente bisognerà far sempre meno conto. Indispensabile, dunque, individuare economie alternative allo sci, sostenere buone pratiche di adattamento al cambiamento climatico e destagionalizzare l’offerta, immaginando nuove forme di fruizione rispettose dell’ambiente e delle comunità locali.
Sono questi i punti di forza e gli auspicati punti di arrivo di “Prato Valentino 2050: progettazione partecipata per il turismo di domani”, progetto di Unimont – polo alpino dell’Università degli Studi di Milano, Università degli Studi Milano-Bicocca e Associazione Val.Te.Mo, selezionato da Fondazione CAriplo all’interno del bando “Montagne in transizione”.
Calcio di inizio alcuni giorni fa nella sala civica del Comune di Teglio, luogo di realizzazione del progetto insieme alla sua località sciistica Prato Valentino, in un incontro cui hanno preso parte il sindaco Ivan Filippini, Simone Bertini, presidente del Cai Teglio e amministratore delegato di Alpe Teglio, Giacomo Cittarini, presidente del Canoa Club Valtellina ed Elena Plos, General Manager di Le Village by CA di Sondrio, in rappresentanza delle istituzioni preposte allo sviluppo territoriale.
Il progetto avrà durata di 18 mesi e, dopo una prima fase di analisi dei dati, prenderanno avvio i processi partecipati per la raccolta delle visioni future. L’estate rappresenterà il momento cruciale per intercettare turisti e proprietari di seconde case, veri fruitori dell’offerta proposta. Il vero focus sarà la validazione dei progetti già in corso da parte della popolazione che risiede stabilmente e che, più di tutte, potrà giovare dei benefici della transizione. Fine ultimo del progetto, che ha fin da subito incontrato il favore dei diversi portatori di interesse, quello di sviluppare la montagna in modo coeso, economico e sostenibile anche dal punto di vista sociale.
Allargare la platea, alla comunità nel suo insieme – con un aumento del coinvolgimento dei giovani nel processo decisionale - sarà compito del partenariato composto da ricercatori, facilitatori e attivatori di comunità.