SARA BALDINI
Cronaca

Prima il pane, ora il formaggio: Albosaggia ci ha preso gusto

Era in vendita il martedì e il sabato. Ma il “Pane di Albosaggia“ potrà essere acquistato soltanto da ottobre....

La presentazione del pane di Albosaggia La produzione è piaciuta talmente tanto che fino a ottobre non sarà possibile acquistarlo

La presentazione del pane di Albosaggia La produzione è piaciuta talmente tanto che fino a ottobre non sarà possibile acquistarlo

Era in vendita il martedì e il sabato. Ma il “Pane di Albosaggia“ potrà essere acquistato soltanto da ottobre. È piaciuto così tanto, infatti, che la farina è finita. Ben 2.500 pagnotte da mezzo chilo l’una vendute. Ha conquistato la clientela e polverizzato lo scetticismo iniziale di Vito Bardea, titolare del Panificio Rigamonti. Il progetto “pane di Albosaggia“ prende avvio dal recupero di 8.000 metri quadri di terreni abbandonati tra il fondovalle e i 700 metri di quota. Qui la semina di tre varietà di grano ha portato alla produzione di 9 quintali di farina di alta qualità. "Ero scettico – ricorda Bardea –. Invece è stata una scommessa vinta: le pagnotte di farina con macinatura di tipo 1, più integrale e saporita, sono subito piaciute". Il successo è stato tale da spingere a seminare il doppio del grano per la prossima stagione e l’obiettivo è quello di trovare nuovi terreni e collaboratori per il futuro.

Nel frattempo Albosaggia dà il benvenuto al Formaggio Meriggio, nato dalla collaborazione con l’azienda agricola Menghi, che opera negli alpeggi Meriggio e Campelli. Il protagonista di questa nuova avventura è Alessandro Menghi, un casaro di 18 anni che ha appreso l’arte della caseificazione a scuola a Cremona. "Il sindaco Murada mi ha proposto di imparare a fare il grana. Il mio professore mi ha insegnato mostrandomi tutti i procedimenti necessari ed è nato così il nostro formaggio Meriggio. Abbiamo fatto arrivare da Mantova il siero innesto e il caglio ed è stato stagionato 1 anno e 8 mesi", ha spiegato Alessandro. "Credo che l’innovazione, a braccetto con la tradizione, possa permettere ai nostri territori di continuare a vivere ed essere mantenuti – conclude il primo cittadino di Albosaggia - Il rischio della montagna è lo spopolamento e la perdita del lavoro, ma le tecnologie possono aiutarci a mantenere un territorio curato". S.B.