REDAZIONE SONDRIO

Principio di rivolta al Bassone: "Trasferite i detenuti coinvolti"

La Fns Cisl chiede il trasferimento immediato dei detenuti che hanno appiccato un incendio al Bassone, innescando una rivolta. Una richiesta per evitare il ripetersi di tali comportamenti e garantire la sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza.

L’immediato trasferimento dei detenuti che hanno appiccato l’incendio e innescato il principio di rivolta, sedato domenica sera al Bassone. È la richiesta della Fns, Federazione nazionale sicurezza della Cisl, dopo l’aggressione subita dagli agenti di polizia penitenziaria intervenuti nella prima sezione del carcere, dove era in corso il trambusto partito dalla cella di tre detenuti di origine marocchina. Uno di loro aveva inscenato un finto atto di autolesionismo, per richiamare gli agenti in sezione, al primo piano dell’edificio. Ma poi la situazione era degenerata, con danneggiamenti causati da un incendio, che avrebbero fatto saltare la corrente elettrica.

"La Fns Cisl – dice una nota diffusa ieri, a firma del segretario generale Giovanni Savignano – è al fianco dei colleghi della penitenziaria che, ancora una volta, sono rimasti vittime di aggressioni da parte di detenuti che, senza alcun motivo, hanno inscenato l’inferno all’intero di un intero reparto detentivo. La loro condotta, oltre a mettere a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori della penitenziaria, che ogni giorno garantiscono la sicurezza all’interno del carcere, e di conseguenza alla cittadinanza, ha messo a repentaglio la vita di tanti detenuti reclusi nelle loro celle".

Soggetti che, tre settimane fa, avevano commesso un danneggiamento analogo, appiccando un incendio in sezione. "Questi episodi – prosegue il sindacato – devono far riflettere la nostra Amministrazione sull’adozione di nuovi modelli custodiali per quei soggetti che si rendono responsabili di simili atti. Nell’immediatezza, si chiede il trasferimento dei soggetti coinvolti in altri istituti, per evitare il ripetersi di tali comportamenti e per evitare emulazioni".

Paola Pioppi