
I piloti del rally Coppa Valtellina. Alle loro spalle le montagne della Valmalenco
"I botti di Capodanno disturbano di più". Roberto Pinna, direttore del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco, non è stupito dalle bordate del geologo e guida alpina Michele Comi riguardo al 68° Rally Coppa Valtellina che domani pomeriggio avrà il proprio gran finale a Chiesa con la prova show e le premiazioni intorno alle 18. Comi non è nuovo a prese di posizione molto rigide riguardo alle forme di fruizione della montagna. "Io comprendo le sue posizione, sono quelle di un purista, di uno strenuo sostenitore del turismo lento. Talvolta ci siamo trovati anche d’accordo, ma ritengo che non sia il caso di esagerare: le strutture in paese sono piene, perché eventi come il rally richiamano oltre ad estimatori, anche parecchie persone che accompagnano i piloti e soprattutto la Valmalenco sarà disturbata, per così dire, da rumori e scarichi per non più di qualche ore in una giornata, una sola" puntualizza Pinna. Considerazioni, le sue, che si sono moltiplicate – seppure in modo più colorito - anche sui social, a commento delle esternazioni della guida alpina, per cui "La Valmalenco non ha bisogno di un rally per raccontarsi, ha bisogno di chi la attraversa con rispetto, di chi ne studia gli angoli nascosti e ne segue le tracce sulla neve. Ha bisogno visione, non di fumo. Di coraggio, non di gas di scarico". "La Valle è lo scrigno di bellezze cui fa riferimento il signor Comi – concorda il direttore del Consorzio – ma il turismo è fatto di tante cose, di tanti aspetti, così come sono le proposte che una persona che scelga la nostra Valle può trovare. Un evento come il rally, mezza giornata all’anno, non snatura certo quanto di straordinario si può trovare qui". Non per Comi, che sentenzia come "ogni tornante preso a tutta velocità è un’occasione persa per proporre un turismo diverso, più consapevole, più in sintonia con i ritmi della montagna. È difficile pensare che chi viene per il rombo dei motori si fermi a conoscere i sentieri, la storia geologica, naturale e umana di queste valli. È, invece, molto probabile che chi è attratto dal silenzio e dalla bellezza sobria della montagna, ne venga allontanato". Eventualità che Pinna non ravvisa: "Le esagerazioni non vanno mai bene e Comi ha una visione ottocentesca della montagna, è contrario anche agli impianti di risalita, quelli che ci hanno regalato una stagione bianca di tutto rispetto…".