REDAZIONE SONDRIO

Riello, per cento operai la cassa è finita

Il futuro è legato alla Viessmann, ma la cessione resta in alto mare di Danilo Rocca

Caso Riello in una foto d'archivio (Orlandi)

Caso Riello in una foto d'archivio (Orlandi)

Marbegno (Sondrio), 31 luglio 2014 - Due assemblee in meno di 24 ore alla Riello, fabbrica dell’area industriale Morbegno-Talamona. Ieri i sindacati hanno indetto un primo incontro al Museo civico morbegnese con i cento ex dipendenti, che hanno vissuto questi ultimi due anni di ristrutturazione e tagli dello stabilimento metalmeccanico, stando in cassa integrazione a zero ore. Per loro purtroppo il ricorso agli ammortizzatori sociali termina e si può attivare solo la mobilità. «Abbiamo indetto l’incontro pomeridiano di mercoledì per riassumere e spiegare quelle che sono le opportunità legate allo stato di mobilità - ha precisato dal sindacato il segretario sondriese Fim Cisl Davide Fumagalli - quello che comporta, che assicura, le possibilità, e anche per presentare un percorso per la “ricollocazione” che partirà da settembre, finanziato da Regione Lombardia».

Alla assemblea di ieri era presente anche l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Andrea Ruggeri. Oggi ci sarà assemblea in stabilimento. A discutere i dipendenti che restano, 85 inseriti nel ciclo produttivo, 35 fuori a zero ore. Per loro, è stato disposto e sarà sottoscritto tra qualche giorno al Pirellone, a Milano, un altro anno di cassa integrazione straordinaria. In un quadro di attese, di smentite continue. «Il quadro riassuntivo alla Riello di Morbegno - ha ancora precisato Davide Fumagalli - vede in sostanza la chiusura di ogni elemento di continuità con il ramo “caldaie murali” sul sito valtellinese. L’attività è terminata due anni fa, oggi finisce la cassa per gli addetti. Prosegue il lavoro sulla componente “scambiatori” le serpentine che continuano a venire fabbricate nello stabilimento».

«È questa la “parte” centrale del business che rileverebbe qui l’azienda tedesca Viessmann. Sono impiegati per questo prodotto 85 dipendenti, altri 35 sono pronti per un aumento dei volumi di lavoro. E su questo cala l’attesa per l’arrivo della tedesca Viessmann. Se Viessmann arriverà, porterà denari per il rilancio della produttività. Il problema è che Viessmann sono tredici mesi che è attesa come nuova acquirente. Se per settembre non ci saranno novità convocheremo i due attori della complessa compravendita, Riello e Viessmann in Regione».

di Danilo Rocca