ROBERTO CANALI
Cronaca

Rien ne va plus. A rischio i 31 lavoratori

Primavera amara per il casinò di Sankt Moritz, che rischia di chiudere entro le prossime settimane se non si farà...

Primavera amara per il casinò di Sankt Moritz, che rischia di chiudere entro le prossime settimane se non si farà avanti un acquirente disposto a liquidare il gruppo Casinos Austria. L’annuncio è stato formalizzato in questi giorni ai 31 dipendenti della casa da gioco, spiazzati anche perché il gruppo austriaco aveva appena rinnovato la concessione ventennale e aveva pronta anche una nuova offerta dedicata ai giochi online. Il 2025 sembrava l’anno giusto per il rilancio e invece rischia di essere l’ultimo per la casa da gioco dell’Engadina, che nel 2021 aveva trasferito la propria sede in una posizione più centrale, aumentando anche il volume dei propri incassi, che negli ultimi due anni hanno superato i 3,5 milioni di franchi. Evidentemente i suoi numeri non sono stati considerati abbastanza buoni da Casinos Austria, il gruppo proprietario, che con le sue trenta case da gioco è uno dei primi contribuenti austriaci.

Nell’ultimo bilancio conosciuto, quello del 2023, l’azienda ha generato un fatturato di 1,48 miliardi di euro con un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente. Il grosso dei ricavi è stato ottenuto grazie alle lotterie, che da sole hanno garantito incassi per 946,8 milioni di euro, pari a un aumento dell’1,5% rispetto al 2022. Il casinò di Sankt Moritz è una delle 22 case da gioco elvetiche, in possesso di un permesso B, concesso in caso di fatturati che non superano i 10 milioni di franchi in relazione al bacino di utenza che in questo caso è pari a 100mila persone. Nel caso di Sankt Moritz la concessione era stata rinnovata per la sua importanza dal punto di vista turistico, testimoniato anche dalla presenza tra i giocatori, durante la bella stagione, anche di turisti italiani e stranieri in vacanza a Livigno e Tirano. Proprio per questo motivo non è da escludere che un acquirente si faccia avanti, anche se sarà molto difficile riuscire a garantire l’occupazione di tutti e 31 i dipendenti.

Roberto Canali