Agli altri arrestati non viene contestata l’associazione mafiosa, ma comunque condotte di riciclaggio analoghe, monitorate durante l’indagine. A Bosina, già condannato per traffico di rifiuti a 6 anni di reclusione, è contestata un’operazione di riciclaggio che sarebbe stata commessa tra giugno e settembre 2018, impegnando 200mila euro di profitto di quel reato, in attività imprenditoriali, trasferendo quel denaro sul conto di una società di Milano commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, per la quale Cutrì avrebbe prodotto, con altri indagati, fatture false per operazioni inesistenti. Società che risulta aver maturato un deficit di un milione e mezzo.
CronacaRifiuti e denaro i business redditizi