Sulle Alpi il gallo cedrone vive prevalentemente ad una quota fra i 1.200 e i 1.700 metri, in boschi maturi di conifere anche miste a faggio, con piante secolari, ma con densità rada o fitti con radure, con strato arbustivo discontinuo. Un tempo questi ambienti erano abbondanti, ma ora, a causa della riduzione dei tagli selvicolturali, sono stati sostituiti da fitti boschi, non adatti al gallo cedrone. Da qui la necessità di ricreare l’habitat adatto al “simbolo” del Parco delle Orobie. I lavori sono stati affidati e svolti da un’impresa boschiva qualificata in questo genere di particolari interventi iscritta all’Albo delle imprese boschive lombarde.
L’investimento economico complessivo del progetto BioClima, che comprende il lotto di Forcola e il lotto di Teglio (i lavori sono terminati nel mese di ottobre 2024) ammonta a 564mila euro finanziati per il 70% da Regione Lombardia e per il 30% dal Parco delle Orobie e dall’Azienda privata Etifor, uno spin-off dell’Università di Padova. “Interventi di conservazione della biodiversità, adattamento al cambiamento climatico e valorizzazione dei servizi ecosistemici delle foreste e aree protette lombarde attraverso il coinvolgimento del settore privato”, è il titolo del progetto afferente al Bando BioClima. La tutela e la corretta gestione di natura, ambiente e paesaggio, del resto, costituiscono la mission fondamentale del Parco delle Orobie Valtellinesi e questi obiettivi si perseguono soprattutto attraverso una mirata cura del territorio dell’area protetta.