REDAZIONE SONDRIO

Sci, norme salva-turismo

Nuove regole per consentire ai vacanzieri provenienti da altri Stati di accedere ai comprensori

C’è la normativa che permetterà ad un turista straniero di sciare sui comprensori turistici italiani. E questa non è una notizia di poco conto per le località sciistiche della Valle che, a gennaio dopo la fine delle festività, hanno patito, e non poco, la scarsità di presenze di stranieri e cioè di quei turisti, provenienti soprattutto dall’Est Europa, che hanno ancora la fortuna di disporre di un budget a programmare la “settimana bianca“. E questi sono i turisti che, a Livigno ma anche a Bormio e in altre località, costituivano una “manna“ per albergatori e operatori. A gennaio se ne sono visti molto pochi anche e soprattutto per le difficoltà incontrate nel venire in Italia, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia e agli obblighi imposti dalle autorità nazionali. "Grazie all’azione pressante esercitata dalle Regioni dell’arco alpino, col supporto del ministro Massimo Garavaglia – dice l’assessore lombardo a Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori - il governo ha varato un provvedimento che risolve in larga parte il problema legato alla validità del green pass tra l’Italia e l’estero e, di conseguenza, l’afflusso degli stranieri nei nostri comprensori sciistici". A coloro che provengono da uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso a servizi e attività per i quali è previsto il Green Pass Rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone. "Portiamo a casa un altro risultato per i territori montani. Infatti, a seguito delle misure fino ad oggi vigenti, si è registrato un calo del flusso turistico che, in alcune località italiane, è arrivato a sfiorare il 3040%". F.D.