LAURA TADDEI
Cronaca

Sondrio, nessuno vuole le scuole della Valle

In tutta la provincia assegnati a reggenti i sei posti da preside mancanti. Restano scoperte anche 300 cattedre

Simona Pedrazzi e Fabio Molinari

Sondrio, 27 agosto 2020 - Saranno assegnati a reggenti i sei posti per dirigente scolastico rimasti vacanti, in provincia di Sondrio. Nessuno dei neo-immessi ha, infatti, scelto uno degli istituti valtellinesi rimasti liberi: il Centro per l’istruzione degli adulti (Cpia) di Morbegno e gli istituti comprensivi di Talamona, Ponte, Sondalo e Livigno, oltre al liceo Piazzi-Perpenti. Lo stesso problema, che si verifica da anni in provincia, riguarda anche le immissioni in ruolo dei docenti. Quest’anno sono circa 300 le cattedre che sono rimaste “scoperte“ e saranno assegnate a supplenti

«Due scuole si troveranno a condividere il preside – chiarisce il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio, Fabio Molinari, parlando dell’assegnazione delle sedi – situazione che comporta qualche disagio perché il tempo che il ds può dedicare ad una scuola, viene dimezzato; mentre la responsabilità è per entrambe. Nell’assegnazione delle sedi applicheremo il principio dell’alternanza per il rispetto di tutti; sarà garantita la continuità laddove i dirigenti la richiederanno, salvo questioni particolari. Prevarranno le richieste provenienti dall’interno della provincia e in settimana procederemo con l’assegnazione degli incarichi. Per quanto attiene al liceo Piazzi-Perpenti, se farà domanda, la reggenza potrebbe essere assegnata alla dirigente del liceo Donegani, in previsione dell’istituzione del polo liceale».

Anche in Valmalenco si va verso la costituzione di un nuovo polo scolastico che riguarda, però, primarie e secondaria di primo grado, a partire dal 2022. Di questo si è parlato ieri in un incontro tra il dirigente Molinari, i sindaci della Valmalenco e il consigliere regionale Simona Pedrazzi. Le scuole saranno riunite in un’unica sede che potrà instaurarsi in una struttura esistente oggetto di rinnovamento oppure in un nuovo edificio.  L’obiettivo, su cui concordano i sindaci ed il dirigente Ust, è quello di rilanciare il comprensorio malenco, fermando l’esodo verso la città e proponendone uno dalla città alla Valmalenco.

Tra le idee in campo, quella di offrire agli alunni un percorso ad indirizzo musicale e/o sportivo, anche in virtù delle specialità sportive che propone il territorio. «Sono molto felice che finalmente si sia raggiunto un accordo con i sindaci della Valmalenco – ha dichiarato Molinari – è un territorio dalle infinite peculiarità che merita un’offerta formativa valida e accattivante, che non costringa le famiglie ad iscrivere i propri figli in città, con tutti i disagi che ne derivano. È un’opportunità che potrà rendere la Valmalenco ancora più unica di quanto già non sia».