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Fabio Molinari, 46 anni, originario di Lovere (Bergamo), ex provveditore di Sondrio
Sondrio – Un provveditore agli studi dinamico, arrivato da fuori provincia, comunicativo, con un ufficio stampa efficiente. Si era circondato di uno staff giovane. Era anche molto friendly, come quando si sedeva per terra con gli alunni più piccoli. Poi circa due anni fa il ciclone che ha travolto Fabio Molinari, 46enne di Lovere (era stato anche il numero uno del Provveditorato di Cremona). Una tempesta sulla scuola valtellinese che non si era mai vista.
In Tribunale a Sondrio si terrà l’udienza preliminare nella quale il giudice Fabio Giorgi deciderà in merito al rinvio a giudizio o meno degli indagati.
Si tratta di 38 persone, fra cui sei presidi allora al lavoro in provincia di Sondrio, dei quali uno è rientrato nella sua regione di origine (nel sud Italia), dirigenti, un docente distaccato e 26 giovani stagisti.
Per gli indagati i magistrati chiedono al giudice di disporre il processo per reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica, tutti legati a presunte ripetute ingerenze del dirigente dell’Ufficio scolastico nelle procedure di affidamento, ritenute illecite da chi ha indagato, di incarichi di docenza, tirocinio e borse di studio di diversi giovani, in scuole, e nell’acquisto, con denaro dello Stato, di beni per finalità personali o, comunque, estranee a quelle istituzionali.
Le indagini erano state condotte dalle Fiamme gialle. Il lavoro dei militari avrebbe anche fatto emergere che Molinari affidava incarichi esterni e poi induceva i soggetti a versare parte dei compensi da loro ricevuti a un’associazione culturale di cui era legale rappresentante.