REDAZIONE SONDRIO

Sondrio, segretario provinciale del Sap: "Il taser è uno strumento utile"

Cristiano Ambrosini: negli interventi di polizia evita feriti ed è un deterrente.

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"Il taser è uno strumento fondamentale per rendere maggiormente sicuri gli interventi di polizia, a tutela della sicurezza di operatori, cittadini e anche di chi delinque". A nemmeno un mese dall’ultimo appello, la segreteria provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), torna ad invocare l’opportunità di dotare le Forze dell’ordine di "uno strumento indispensabile per risolvere casi di violenza senza esporre a rischi gli operatori" e lo fa alla luce degli ultimi cas verificatisi a Sondrio. "Mercoledì, per portare alla calma un romeno alquanto esagitato e violento in un bar di piazzale Bertacchi, gli operatori della Squadra Volante hanno riportato lesioni per cui si è reso necessario l’intervento medico – spiega Cristiano Ambrosini, segretario provinciale del Sap –. Se ci fosse stato in dotazione il taser tutto questo non sarebbe successo. Auguriamo ai colleghi una pronta guarigione ma questi episodi evidenziano che la divisa non è percepita come un deterrente ed il senso dello Stato è ignorato". A preoccupare il sindacato è soprattutto l’epilogo a cui sembra essere giunta la sperimentazione avviata nel 2018 in alcune città italiane.

"Ci lascia basiti e senza parole la notizia dell’improvviso stop alla procedura di dotazione della pistola elettrica a tutte le forze di polizia e ci chiediamo cosa sia accaduto per arrivare a problemi di requisiti non idonei – aggiunge il sindacalista –. Improvvisamente, dopo decine e decine di sperimentazioni andate a buon fine i requisiti non sembrano più corrispondenti al bando". "Durante il lunghissimo periodo di sperimentazione sono stati diversi gli interventi con soggetti violenti che si sono risolti in sicurezza ed in modo efficace – prosegue Ambrosini –. Non c’è contatto fisico ed il risultato più importante del test ha dimostrato che su 10 casi 9 si sono risolti senza l’uso della forza in quanto gli esagitati, alla vista del taser, hanno desistito nella condotta violenta. Inoltre è comprovato che negli interventi coercitivi che dobbiamo affrontare nel rispetto della legge, a corpo libero o con lo sfollagente, si verificano molti più feriti rispetto all’uso del taser che il più delle volte non viene usato. Le politiche sulla sicurezza non vanno affrontate con pregiudizi ideologici ma valutando l’efficacia di alcuni strumenti".Francesca Nera