Sondrio, 14 settembre 2024 – La stagione sugli alpeggi è terminata. Le mandrie tornano in pianura, nelle stalle. Dopo i tanti problemi avuti l’anno scorso, quando la siccità aveva compromesso la produzione di fieno ed era mancata anche l’acqua per abbeverare il bestiame, quest’anno la stagione è andata decisamente bene per gli allevatori grazie anche alle nevicate abbondanti di fine inverno e, in generale, alle condizioni meteo del 2024. “Ogni anno la stagione degli alpeggi ha le sue difficoltà – dice Gianmario Tramanzoli, vice presidente regionale dell’Aral (Associazione regionale allevatori Lombardia) – ma quest’anno bisogna essere onesti e dire che, complessivamente, è stata un’ottima stagione. Il periodo di monticazione, in provincia di Sondrio, va dai primi di giugno (in zone come Cancano e l’Alta Val Gerola per fare due esempio, ndr) ai primi di luglio (allo Stelvio e al Gavia, ndr). Quest’anno è incominciata con 15 giorni di ritardo, poi è filato tutto per il verso giusto. È stata un’annata ottima sia per l’alpeggio che per la fienagione. Se è vero che ha piovuto proprio nel periodo in cui si incominciava a tagliare il fieno, c’è da dire che il primo taglio è stato eccellente a livelli di quantità e anche il secondo non è stato da meno con una produzione vicina a quella del primo taglio. In montagna non si è sofferta la siccità agostana, acqua ce ne è stata in abbondanza e quindi gli allevatori hanno potuto lavorare senza grossi problemi. E questo grazie alle nevicate copiose di questo inverno e ad una primavera piovosa…”. Archiviata questa stagione come molto positiva è chiaro che gli alpeggi abbiano sempre bisogno di sostegni. Tramanzoli a tal proposito ha una sua idea: “Ogni alpeggio ha la sua storia, ognuno andrebbe giustamente sostenuto in base alle sue esigenze: c’è chi avrebbe bisogno di una mano per arrivare all’alpeggio in maniera più agevole, chi invece avrebbe bisogno di sostegno per altre opere… Diciamo che ci vuole un aiuto mirato”.
Ora il bestiame comincia a rientrare... “Sì, è incominciato il rientro verso le stalle”. In Lombardia c’è il problema della blue tongue, la febbre catarrale non nociva per l’uomo ma che sta provocando allarme. “Diciamo che per ora in provincia di Sondrio non si è verificato nessun caso, mentre in quelle limitrofe, per esempio nel lecchese, sì. Stiamo perciò monitorando la situazione”.