Tartano (Sondrio), 27 febbraio 2019 - Il sindaco di Tartano, Oscar Barbetta, 67 anni, nato e residente ad Ardenno, è stato condannato a un anno e dieci mesi di reclusione per peculato. Così si è concluso ieri mattina il processo di primo grado.
La condanna riguarda un unico capo di imputazione: il primo cittadino era accusato di essersi appropriato, quale pubblico ufficiale nella sua qualità di sindaco di Tartano, di somme di denaro, rimborsi spese di missione e di viaggio a cui, secondo l’accusa, non aveva diritto. Sempre stando al capo di imputazione costato la condanna a Oscar Barbetta, avrebbe chiesto al Comune il rimborso mediante esibizione di tabelle e scontrini che, in realtà, nulla avevano a che vedere con missioni o viaggi. Infatti, Barbetta si sarebbe fatto rimborsare il carburante utilizzato per andare a Milano per motivi di lavoro (ora è in pensione ed era dipendente di Regione Lombardia) e non per conto del Comune, ma anche acquisti di ricambi d’auto e di ottica, e anche il rifornimento di carburante per un’auto del municipio che lui, però, non aveva nemmeno pagato.
Ventiquattro gli episodi per il quale Barbetta è stato condannato, una decina, invece, quelli considerati non punibili per particolare tenuità del fatto, uno caduto ormai in prescrizione. In alcuni casi era lui stesso a firmare le determine per liquidarsi il dovuto; in altri non ci sarebbero nemmeno scontrini e fatture a giustificare i rimborsi ottenuti. Oscar Barbetta è stato però assolto, perché il fatto non sussiste, dalle altre accuse che gli venivano contestate. Era accusato anche di truffa ai danni del suo datore di lavoro (la Regione Lombardia) per tre ore in cui si sarebbe segnato «in missione» quando invece si trovava in viaggio per rientrare in Valle, di qui l’ipotesi anche di falso. Tre casi complessivamente, che avrebbero creato un danno di 86 euro (il Pirellone non si è costituito parte civile). Il collegio giudicante (presieduto da Pietro Della Pona, a latere Antonio De Rosa e Barbara Licitra) ha dichiarato il sindaco di Tartano interdetto dai pubblici uffici per un anno e dieci mesi. Ma certamente il primo cittadino presenterà appello.