FULVIO D’ERI
Cronaca

Tirano, il Poschiavino fa ancora paura: “Temiamo un’altra alluvione”

Il Comitato cittadini chiede un intervento. Deluso dalle risposte della Giunta bussa alla minoranza

Il ponte sul torrente Poschiavino. Il comitato vuole che venga rifatto

Il ponte sul torrente Poschiavino. Il comitato vuole che venga rifatto

Tirano (Sondrio) – Il Comitato per il Poschiavino rilancia: il ponte va rifatto e in tempi brevi per evitare esondazioni che possano mettere in pericolo la zona. “L’alluvione del 1987 ha drammaticamente dimostrato che il nostro quartiere, posto a sud di Madonna di Tirano, - dicono dal comitato - non è in sicurezza a fronte di una eventuale esondazione del torrente. A rischio non sono solo le nostre case, ma anche le aree attualmente occupate dall’impianto del teleriscaldamento tiranese e del futuro parcheggio olimpico (come dimostrano le fotografie dell’alluvione del 1987)”.

Il comitato ha chiesto aiuto agli enti preposti. “Da anni chiediamo invano al comune ed agli enti sovraordinati la messa in sicurezza del torrente Poschiavino, ma nulla è stato fatto. Anche l’ultimo incontro con l’amministrazione comunale tiranese, nel quale abbiamo esposto e consegnato un esaustivo dossier delle problematiche, non ci ha dato delle risposte adeguate. A fronte delle mancate risposte, il comitato sta ora cercando di coinvolgere anche le forze di opposizione”.

Cosa chiedono gli abitanti? “Un piano sistemico che dia adeguate risposte alle richieste di sicurezza. Nel 2022 abbiamo presentato alle autorità competenti una petizione popolare con la firma di 800 cittadini. Le opere? Rifacimento del ponte con annessa passerella pedonale, consolidamento degli argini, costruzione di adeguati parapetti dove mancanti e pulizia ricorrente. Fra un anno la nuova tangenziale di Tirano sarà realtà, pertanto sarà possibile rifare il ponte sul Poschiavino che rimane la principale causa delle esondazioni. Sembra che i soldi ci siano… chiediamo con forza se sia stato redatto il progetto e se siano stati richiesti ufficialmente i finanziamenti? Chi consolida gli argini? Chi realizza i parapetti? Chi procede alla pulizia continua e ricorrente dell’alveo?”.

E ancora: “Bisogna quantomeno pensare alla gestione del rischio. Ma come? Anche su questo nessuno ci dà risposte. Esiste un piano di Protezione civile comunale? È stato valutato il rischio esondazione del Poschiavino? È stato prevista la gestione reale dell’emergenza nel nostro quartiere?”.