MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Traona: "Ponte chiuso, crolla il lavoro"

A Traona il titolare del ristorante Engadina ha lasciato a casa due dipendenti: il cantiere blocca i turisti.

di Michele Pusterla

"Il ponte Traona-Cosio Valtellino, sulla provinciale, ci ha economicamente ammazzati".

Non usa mezze parole Mario Barolo, il titolare dello storico ristorante traonese Engadina presente sul territorio dal 1989, per descrivere la pesante situazione.

"Prima dell’inizio dei lavori - ricorda il ristoratore - venivano a pranzo circa 20-25 operai dalla sponda sinistra dell’Adda, più imprenditori della zona e gente che si muoveva per lavoro, turismo e altro. È chiuso da inizio luglio perché essendo stato dichiarato pericoloso è soggetto a interventi di rinforzo. Tutti, in realtà, a Traona e nei paesi vicini, speravamo si costruisse un ponte nuovo. Si prevede la riapertura a settembre, ma non hanno precisato quando e non è escluso che i tempi si allunghino perché avrebbero trovato delle difficoltà. Quando c’erano gli operai che lavoravano per la posa di tubature, sul lato ovest, il ponte era transitabile. Quando hanno iniziato a operare sotto, è stato chiuso del tutto. Sinceramente non comprendo il perché".

Secondo Barolo le auto e i pedoni avrebbero potuto continuare tranquillamente a passare in sicurezza.

"Il disagio c’è per tutti e non è poco - sottolinea l’imprenditore Stefano Benedetti, alla guida di un’impresa specializzata in scavi e movimento terra -. Evidentemente non potevano fare diversamente, ma è stato sbagliato l’approccio. Una ventina d’anni fa, se non ricordo male, erano stati appaltati i lavori per un viadotto nuovo e poi non se ne fece nulla. Addirittura mi pare che gli enti pubblici furono costretti a pagare una penale alla ditta che avrebbe dovuto costruire la nuova opera. Ora, nella realizzazione della variante di Morbegno, hanno fatto un incrocio enorme prendendo i terreni ai contadini, con accessi molto larghi al ponte che, invece, è stretto, piccolo e ora bisognoso di un intervento e che serve l’intera costiera dei Cek. Hanno paventato l’utilizzo di fondi del Bim per la tangenziale di Tirano, mentre il Morbegnese è rimasto con un’opera incompiuta e noi, con questa situazione a Traona, ne siamo un esempio e penalizzati negli spostamenti".

Gli abitanti della zona non hanno nulla da rimproverare all’impresa Dme di TraonaMello che, appena aggiudicatasi l’appalto per la sistemazione del viadotto, pochi giorni dopo era già in azione con le proprie maestranze e "agisce tuttora con intensità e molto bene".

"Operano con diversi macchinari per le palificazioni - conferma Mario Barolo, in passato anche docente di “Sala e bar” alla scuola alberghiera di Chiavenna - ma ritengo che l’ente pubblico, con una spesa di poco superiore agli 800mila euro stanziati, avrebbe potuto farne uno nuovo. Questo, una volta ultimati gli interventi, resterà stretto. Sarà installato un semaforo intelligente per alternare il passaggio dei mezzi pesanti. Non hanno pensato all’economia della zona. Avevo chiesto la provvisoria riapertura almeno per Ferragosto: non ho avuto risposte. Una grande miglioria non ci sarà. Intanto diverse aziende stanno subendo enormi danni. Prima numerosi turisti che erano diretti a Bormio, Aprica, Valmalenco o Livigno uscivano dalla tangenziale per fare la sosta per il pranzo o la cena nel mio ristorante Engadina, ora non più. E siamo stati costretti a lasciare a casa un pizzaiolo e un cuoco. Il numero dei clienti è crollato".