
Il recupero del Soccorso Alpino e Samuele Guagnano (in alto a destra)
Sondrio, 16 agosto 2023 - Samuele Guagnano, il giovane di 26 anni morto ieri, all’alba di Ferragosto, sul Monte Legnone in Valtellina, in provincia di Lecco, a causa di un masso che si è staccato dalla montagna, era un "caro amico" di don Mattia Ferrara, il cappellano della ong Mediterranea Saving Humans: "Avevo avuto la fortuna di conoscerlo, insieme a tutta la sua famiglia, quando ero vice-parroco a Unità pastorale di Nonantola e assistente ecclesiastico del gruppo scout Agesci Nonantola. Samuele era un giovane uomo che viveva pienamente. Era un giovane assetato di Dio, che sapeva trasmettere la sua testimonianza alle persone che incontrava", lo ricorda don Mattia sui social, invasi da tantissimi messaggi di cordoglio.
"Appassionato di filosofia”
"Era un giovane di grande cultura, appassionato di filosofia, capace di parlare, riflettere e condividere con grande profondità. Parlare con lui era sempre un piacere, i suoi discorsi mai banali, i suoi contributi sempre arricchenti. Aveva trovato nello scoutismo quella scuola in cui sapeva realizzarsi pienamente come cristiano e come cittadino e in cui riusciva a educare i ragazzi alla scuola del Vangelo. Conservo nel cuore tante conversazioni avute con lui, dalle quali ero sempre uscito arricchito, dalla sua fede e dalla sua cultura. Aver camminato con lui, con la sua famiglia, con il suo gruppo scout e con la sua famiglia è stato un dono e un onore", aggiunge don Mattia.
"Ci sentiamo smarriti”
Che non elude la questione della tragedia che è costata la vita al giovane. "Davanti alla sua scomparsa ci sentiamo smarriti. Le domande affollano la nostra mente e il nostro cuore, ci chiediamo perché sia successo che quel masso si è staccato dalla montagna e lo ha fatto cadere. Ma lui, da grande uomo di Dio qual era, ci direbbe, anzi sicuramente lo sta facendo al nostro cuore, di guardare alla fede".