Moroni
A breve verrà siglato il nuovo Contratto di Servizio decennale con Trenord. Tra i disservizi più vituperati da pendolari e viaggiatori quello della soppressione di un treno è sicuramente al primo posto. Accade poi, sempre più frequentemente, che un treno in ritardo veda soppressa la parte terminale del proprio percorso, lasciando a piedi chi è a bordo o ha atteso a lungo il treno in ritardo. Nella consultazione pubblica avviata sul nuovo Contratto è emerso che un treno sarà considerato "adeguatamente sostituito" qualora un altro treno effettui la stessa tipologia di servizio entro 30’. Dunque, mentre un treno in ritardo - anche di 5 minuti - verrebbe trattato ai fini del calcolo delle penali secondo un formula che terrebbe giustamente conto del disagio provocato, ciò non accadrebbe in caso di soppressione - totale o parziale - della corsa. Infatti, qualora un treno venisse soppresso e "adeguatamente sostituito", il trattamento ai fini della penalità risulterebbe diverso e molto più leggero. Su quasi tutte le linee "S" dal mattino alla sera vige il cadenzamento di una corsa ogni mezz’ora. Dunque, la corsa successiva fungerà da "adeguata sostituzione", nonostante il disagio causato sia evidentemente ben peggiore di un ritardo contenuto. In caso di soppressione "adeguatamente sostituita", nella modalità di calcolo delle penali, questa peserebbe infatti circa dieci volte meno di un ritardo. Ovvio che il gestore del servizio, a fronte di un ritardo, potrà liberamente optare per arrestare la marcia del treno in ritardo, riducendo significativamente l’impatto sulle penali.
Giorgio Dahò, Lecco
"Tu chiamale, se vuoi ..."
non emozioni ma alchimie. Gli appassionati di Lucio Battisti
ci perdoneranno.
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